Col fucile nel Parco Nazionale: bracconieri denunciati dalla Forestale

Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Amatrice, durante un servizio antibracconaggio all’interno del Parco Nazionale hanno posto sotto sequestro due fucili da caccia ed il relativo munizionamento. I due bracconieri sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Rieti.

Gli uomini del Comando Stazione Forestale di Amatrice, durante lo svolgimento del servizio di controllo del territorio, teso a prevenire e reprimere le violazioni in applicazione alle normative sulla caccia sia nazionale che regionale con particolare riferimento alla presenza del Parco Nazionale “Gran Sasso Monti della Laga” in un territorio coperto da neve anche fuori dall’area protetta, condizioni che escludono la caccia anche dove è normalmente consentita, notavano un fuoristrada che si muoveva all’interno del Parco Nazionale percorrendo la strada denominata “Illica – Poggio D’Api” in Comune di Accumoli, ancorché completamene innevata. Considerato che il giorno precedente gli Agenti della Forestale avevano accertato, sempre in Area Parco in una località poco distante da quelle citata, l’avvenuta uccisione di fauna selvatica, probabilmente riferibile alla specie cinghiale (Sus scrofa) ad opera di bracconieri, la pattuglia decideva di procedere ad un controllo sia del fuoristrada che degli occupanti. All’interno del veicolo erano presenti due fucili da caccia ( un semi automatico calibro 12 con le relative munizioni tutte caricate a “palla singola” e una carabina Remington calibro 308 con ottica di precisione e munizionamento utile per tiri a lunga distanza). Stante le circostanze di tempo e di luogo i Forestali provvedevano all’immediato sequestro di armi e munizioni, considerato che è espressamente vietato introdurre armi nei Parchi Nazionali e stante comunque la circostanza che tutto il territorio anche fuori dal Parco era completamente innevato. E’ noto che quando il territorio è innevato la caccia viene automaticamente inibita anche dove è normalmente consentita, al fine di tutela la selvaggine che diventa particolarmente vulnerabile.

I due bracconieri originari, uno della provincia di Rieti e l’altro di quella di Ascoli Piceno, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Rieti per i provvedimenti di competenza e rischiano sanzioni penali che prevedono l’arresto fino a sei mesi.

Gli Agenti della Forestale hanno provveduto a comminare anche le sanzioni amministrative del caso che ammontano a diverse centinaia di euro.

I controlli in ambito venatorio sono ancora in corso da parte degli Agenti del Comando Stazione di Amatrice, sia in area Parco che nelle zone limitrofe.

(Comunicato Corpo Forestale dello Stato)