Bambini soldato: Telefono azzurro, oltre 250mila nel mondo costretti a combattere

La realtà dei bambini soldato è “un’emergenza da combattere”. Lo denuncia Telefono Azzurro, ricordando che “sono ancora oltre 250.000 i bambini soldato arruolati nei conflitti armati di tutto il mondo e costretti a combattere”. Da Boko Haram all’Isis, gli ultimi fatti di cronaca fotografano il dramma crescente dei bambini-kamikaze, reclutati e utilizzati come inconsapevoli strumenti di morte.

“I bambini soldato sono esposti a gravi conseguenze psicologiche, a causa delle esperienze traumatiche che sono costretti a vivere”, spiega Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro e docente di neuropsichiatria infantile. “Sono soggetti – osserva Caffo – a una perdita di tutte le competenze emotive ed empatiche tipiche dell’età, oltre che a una drammatica incapacità di gestire le emozioni. ‘L’altro’ è da loro percepito come un oggetto nemico e per questo maturano istinti distruttivi e aggressivi. La vita, degli altri ma anche la propria, non ha più alcun valore. Per questo, infatti, si registra tra di loro un indice di suicidi molto alto”. Per aiutarli, Telefono Azzurro identifica due strade. Con coloro che arrivano nel nostro Paese, annota, occorre “cercare di far riemergere in loro la capacità d’identificare elementi positivi nella propria vita. Devono ritornare a giocare, a provare emozioni, a costruire sogni, recuperare il senso del tempo, dell’emozione e dell’affettività”. “Per tentare di sconfiggere il fenomeno nei Paesi d’origine occorre, invece, puntare molto sui percorsi di recupero messi in atto dalle Ong locali, partendo da un elemento base fondamentale: l’educazione, sia dei bambini stessi sia di adulti e genitori. L’istruzione è l’arma principale per sconfiggere questo fenomeno”. Infine, l’associazione denuncia il “rischio scomparsa” di questi minori, “vittime di traffici illeciti e violenze”. “Per prevenire e offrire una soluzione a questi fenomeni – ricorda –, Telefono Azzurro gestisce, in convenzione con il Ministero dell’Interno, il 116.000, numero unico europeo dedicato ai bambini scomparsi, attivo 24 ore su 24, e invita, per questo, a segnalare qualsiasi caso sospetto alla linea”.