A Largo San Giorgio “Two rooms”: le nature viventi ed il paesaggio interiore di Alina-Ondine Slimovschi

Si apre oggi, giovedì 25 ottobre, alle 18.30 la nuova mostra di arte contemporanea, “Two rooms”: le nature viventi ed il paesaggio interiore di Alina-Ondine Slimovschi “, proposta dalla Galleria Machina presso i locali delle OFFICINE FONDAZIONE VARRONE in largo S.Giorgio.( Rieti). Dopo il successo dei due artisti rumeni ( POPA e MOLDOVAN), il direttore artistico Claudio Scorretti propone l’arte di Alina-Ondine Slimovschi che conclude il primo ciclo di tre mostre dedicata alle nuove tendenze dell’arte contemporanea romena.

Nella prossima mostra, la Galleria ospiterà una collettiva di artisti (italiani e stranieri) rappresentati dalla Galleria mentre, a partire da gennaio, presenterà tre affermati artisti italiani.

Ad aprile, infine, la Galleria presenterà le opere degli artisti del concorso: “Francesco il Santo: una leggenda che continua“, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Lazio, in collaborazione con il Comune di Rieti e con il sostegno della Cassa di Risparmio di Rieti e di Computer Discount di Rieti.

La mostra che sarà presidiata anche da un gruppo di giovani studenti dell’ Istituto d’Arte di Rieti, grazie ad un progetto formativo instauratosi tra la Galleria e la scuola, chiuderà il prossimo 25 Novembre.


Note del direttore artistico Claudio Scorretti:

“Two rooms”: le nature viventi ed il paesaggio interiore di Alina-Ondine Slimovschi

Come recita il titolo, la mostra si articola sui due spazi della galleria. La prima stanza ospita la ‘fauna di carta’, una serie di originali origami pittorici di animali (cavalli alati, cervi, tori, cigni) confinati in spazi chiusi, degradati e negletti, realizzati in bianco e nero; una tecnica pittorica, giocata sulle infinite variazioni d’un bianco e nero molto sottile – dello spessore della fotografia – che ha finora contraddistinto, fatto conoscere ed apprezzare l’opera di questa giovane artista nelle aste e tra i collezionisti in Ungheria, Romania e Germania.

Dalle nature viventi, senza ferite e senza dolore, della prima stanza, Slimovschi ci fa precipitare nel martirio figurale degli spazi vuoti della psiche, nei dolorosi landscapes interiori raccolti nel secondo spazio. Il forte impatto emotivo prende il sopravvento sulla pur consistente e personalissima tecnica, tanto che Slimovschi, nella presentazione, parla di ‘bisogno di materia, di toccare la superficie della tela, di lasciare un segnale forte di presenza psichica’. Un approccio minimalista in un agglomerato complesso, un vero e proprio ‘paesaggio interiore’ fatto di stanze vuote, di nidi abbandonati, di montagne silenziose e deserte. Anche in queste opere, aleggia un urlo silenzioso, psichico: un ‘bisogno di rifugio’, di ‘ripartenza’ in prossimità d’una storia intima ad alta densità di grigi uniformi dai contorni netti, con una unica, finale quanto drammatica esplosione di colore, intarsiato in un fluorescente puzzle psichico dove ridenti teschi in bianco e nero sovrastano, emblematici, l’intricata e ricca trama floreale.


ORARI:

dal lunedì al venerdì dalle 17.30 alle 19.30

ingresso gratuito