ZTL? la CNA dice la sua…

La CNA ha messo sul piatto la propria idea di centro storico. Al fondo dell’ipotesi c’è l’idea, forse un po’ troppo consumata, di “centro commerciale naturale”. In pratica, piuttosto che impedire l’accesso alle auto all’intero centro storico, si è cercato di individuare alcune aree da vietare completamente alle quattro ruote. Secondo CNA la chiusura a zone al posto di una pedonalizzazione totale faciliterebbe l’accesso alle aree di sosta poste nelle prossimità delle aree pedonalizzate.

Una di queste potrebbe essere via Cintia nel tratto che va dalla porta di accesso al palazzo Inps. Attraverso la costruzione di marciapiedi più larghi di quelli attuali si otterrebbe un passaggio pedonale di fronte ad un cospicuo numero di attività commerciali, dotabile al bisogno di panchine e arredi urbani.

Altra “zona verde” potrebbe essere composta dall’area di via Terenzio Varrone. La scelta andrebbe a valorizzare il recupero della chiesa di Santa Scolastica. La CNA propone di riqualificare anche l’ex sede del carcere per rimettere a disposizione della collettività l’immobile, che potrebbe essere utilizzato, ad esempio, per la creazione di un centro aggregativo per i giovani.

Un’ulteriore chiusura al traffico potrebbe essere realizzata attorno all’ex mercato coperto. Secondo CNA l’operazione porterebbe ad un rilancio commerciale e orienterebbe l’amministrazione a restituire al complesso l’originaria destinazione.

Andrebbe poi tenuta chiusa via Garibaldi dal teatro Flavio Vespasiano fino a piazza Vittorio Emanuele, mantenuta la ZTL in via Roma e valorizzata Piazza S. Francesco insieme a Largo S. Giorgio.

Secondo CNA un centro storico completamente sigillato sarebbe inopportuno e non necessario. Meglio una soluzione di “salotto verde” in qualche area selezionata in cui si trovano esigenze commerciali e naturali spazi per camminare. A detta dell’associazione di categoria, destinare le vie del centro ad attività commerciali-artigianali è sicuramente più in linea con l’antica funzione del cuore della città, e affittare i locali ad un prezzo calmierato potrebbe favorire quello che normalmente si chiama recupero.

A conti fatti CNA propone un progetto alternativo nella forma, ma che nella sostanza insiste a voler lavorare sul centro storico a partire da un punto di vista economico e commerciale. Altre necessità e altri punti di vista finirebbero in secondo piano, anche se l’associazione accompagna la proposta raccomandando all’Amministrazione di tenere presente le esigenze sia dei residenti che delle attività economiche.