Una Loco Motiva a Sant’Eusanio

Sarà inaugurato il 16 maggio negli spazi dell’ex canonica della chiesa di Sant’Eusanio il centro sociale e culturale della Cooperativa Sociale Onlus Loco Motiva.

La Loco Motiva, è una Cooperativa Sociale Onlus da tempo impegnata nella realizzazione di servizi sociali, culturali e per la disabilità.

In particolare, si occupa di aiutare e sostenere bambini, ragazzi e adulti con difficoltà della comunicazione (DSA) o con grave compromissione (Autismo). A tal fine, la cooperativa svolge da tempo il ruolo di centro per la formazione degli operatori che vanno a sostenere questi particolari disabili nel campo dell’educazione e in quello dei servizi sociali.

Abbiamo dialogato con Virgilio Nunzio Paolucci, presidente di questa interessante realtà, in vista dell’apertura del centro che verrà inaugurato negli spazi diocesani dell’ex canonica della chiesa di Sant’Eusanio a Porta d’Arce.

«Dal 16 di maggio – ci spiega Virgilio – queste stanze diverranno un centro di servizi sociali, culturali e per la disabilità. In particolare ci rivolgeremo a ragazzi con autismo. Del resto tra i soci fondatori di questa avventura c’è anche mio figlio che, per l’appunto, è un ragazzo affetto da autismo. L’idea della Loco Motiva è quella di essere il treno su cui possa salire e trovare un’opportunità di comunicazione chiunque abbia questo stesso problema».

Mi sembra di capire che la volontà sia quella di calare il problema dell’autismo e delle difficoltà di comunicazione dentro un più grande contesto di iniziative…

L’oggetto delle attività della Loco Motiva è abbastanza ampio. Ci occupiamo da anni della formazione degli operatori, sia scolastici che sanitari, che vanno a sostenere i ragazzi con problemi di comunicazione, sia con dislessia che con autismo. Tuttavia, abbiamo immaginato il Centro Sant’Eusanio come un progetto più vasto. In fondo come Loco Motiva abbiamo ormai completamente inglobato l’esperienza musicale dei DNA e di conseguenza vorremmo realizzare anche attività di tipo culturale. Abbiamo ad esempio preso contatti con la realtà dell’Intercultura e vorremmo proporre una serie di iniziative con al centro la musica e gli scambi culturali.

È un modo per costruire socialità attorno ad una malattia in qualche modo “antisociale”?

Sì, c’è anche questo aspetto. La Loco Motiva ha sempre cercato di mettere insieme tutti i genitori, anche con una logica di auto-aiuto, per mettere insieme e confrontare le varie esperienze terapeutiche con l’obiettivo condiviso di non abbandonare le persone affette da autismo al loro silenzio.

Una delle caratteristiche decisive di questa patologia è la scarsa comunicazione…

Infatti. Tra i sintomi della malattia il più evidente e comune è la mancanza della parola, di movimenti corretti, di una qualche visibile relazione con ciò che i malati hanno intorno. Di conseguenza le persone autistiche vengono spesso trattate per quello che sembrano. Chi le guarda con superficialità crede di trovarsi di fronte al classico “scemo del villaggio” di una volta, ma la realtà è completamente diversa. Quando si trova la chiave per poter accedere al loro mondo, si scopre che queste persone sono in grado di pensare, di scrivere, di sapere. Sono consapevoli della loro malattia, sono informati e colti, riescono a frequentare con successo la scuola fino all’università. Come genitori non possiamo che porre priorità su questo argomento: cerchiamo di comunicare con loro in un modo o nell’altro. In qualsiasi forma, in qualsiasi modo. La comunicazione è alla base anche di un corretto approccio terapeutico. Se non riesco a capirti, come ti curo?

L’autismo è una malattia di cui si parla poco. Ma quanti sono i ragazzi con autismo a Rieti?

Purtroppo il dato non è trascurabile. C’è un significativo aumento dei casi, quasi una epidemia. Nella città di Rieti si contano 49 ragazzi scolarizzati, dalle primarie alle superiori, con diagnosi di autismo. Ci sono dati internazionali che parlano di 1 autistico ogni 86 bambini. Se non se ne parla è perché dopo anni di dibattiti e teorie più o meno accreditate ancora non si sa nulla sulle reali cause di questo disturbo. Di fatto non esiste una cura per l’autismo: l’unica cura proponibile è creare un sistema di interventi finalizzato alla migliore inclusione possibile anche attraverso uno spazio, come il Centro Sant’Eusanio, che ospiti attività culturali, ricreative e integrate.