Chiesa di Rieti

Una notte di fede e speranza: la Veglia di Pasqua presieduta dal vescovo Vito

Monsignor Piccinonna ha presieduto una commovente celebrazione nella basilica di Sant’Agostino, illuminando il significato più profondo della Pasqua e invitando i fedeli a vivere una fede coraggiosa che trasformi il dolore in speranza

La notte del Sabato Santo, la basilica di Sant’Agostino a Rieti si è trasformata in un crocevia di luce e speranza, accogliendo fedeli da diverse parti per la celebrazione della Veglia di Pasqua, presieduta da Monsignor Vito Piccinonna. Questa celebrazione, uno dei momenti più solenni e significativi per la comunità cristiana, ha rispecchiato il profondo significato di passaggio dalla morte alla vita che la Pasqua rappresenta.

La liturgia della luce ha aperto la veglia, con il nuovo fuoco benedetto che ha acceso il cero pasquale, simbolo di Cristo risorto, la luce che vince le tenebre. La basilica, illuminata dalla sola luce delle candele portate dai fedeli, ha offerto una visione suggestiva che ha rafforzato il senso di comunità e condivisione.

La presenza significativa delle comunità neocatecumenali ha aggiunto un carattere distintivo alla liturgia, con la loro vivace partecipazione e i canti che hanno risuonato tra le antiche mura della basilica. Momenti di riflessione e testimonianza personale hanno arricchito la veglia, rendendola un’esperienza di fede vissuta e condivisa.

Nell’omelia, Monsignor Piccinonna ha toccato i cuori dei presenti con parole che hanno scavato profondamente nel significato della Pasqua. Ha sottolineato che la veglia pasquale, la «madre di tutte le veglie», è collocata al «cuore della nostra fede», una celebrazione che ci insegna a passare «dalla notte al giorno, dalla morte alla vita, dal peccato alla carità».

Il vescovo ha evidenziato come la liturgia della Parola ci commuova, portandoci a vivere una trasformazione interiore, a diventare «luce da luce» come i primi cristiani. Ha ricordato che la Pasqua è il culmine dei passaggi di Dio verso l’umanità, un invito a vegliare nella fede e nell’amore, perché «non è vita un’esistenza che non veglia».

Con un richiamo alla storia biblica e alla tradizione cristiana, Monsignor Piccinonna ha ricordato momenti significativi di passaggio e di veglia, dalla creazione al sacrificio di Abramo, dalla fuga di Israele dall’Egitto alla nascita di Gesù, sottolineando come la notte sia stata spesso il momento scelto da Dio per rivelarsi e guidare il suo popolo.

L’omelia si è poi concentrata sulla necessità di «alzare lo sguardo» e di ritrovare la speranza, anche di fronte al silenzio di Dio, ricordando che dopo il “sabato”, il tempo del dolore e dell’attesa, viene la «sorpresa di Dio». Ha invitato i fedeli a non essere schiavi delle abitudini e a vivere una fede attiva e coraggiosa, capace di “asciugare le lacrime” di chi soffre e di testimoniare la presenza risorta di Cristo nel mondo.

Concludendo, Monsignor Piccinonna ha augurato a tutti una «Pasqua coraggiosa», esortando i fedeli a essere mani, piedi e occhi di Cristo nel mondo, vivendo la propria fede come «sale della terra e luce del mondo». La veglia di Pasqua a Rieti si è confermata un momento di profonda spiritualità e di rinnovato impegno comunitario, un segno di speranza che risplende nelle tenebre, ricordando a tutti che, anche nei momenti più bui, la luce della risurrezione può sempre trovare spazio per brillare.