Una lunga mezza stagione

Che «non esistono più le mezze stagioni» è oramai un luogo comune. Ma mai come quest’anno questa convinzione è stata nettamente capovolta.

Analizzando l’andamento meteo del 2014 si può affermare con assoluta certezza che abbiamo vissuto una mezza stagione lunga un anno. Tralasciando le differenze sottili che caratterizzano autunno e primavera, le dinamiche meteo hanno ricordato le stagioni intermedie anche durante i mesi invernali ed estivi.

Addentrandoci nei dettagli, notiamo come a gennaio e febbraio abbia prevalso un consistente flusso atlantico, che ha provocato notevoli precipitazioni e temperature superiori al periodo. Una configurazione più autunnale che invernale. Anche marzo ha proseguito sulla falsariga dei mesi precedenti. Da aprile a giugno abbiamo vissuto un’alternanza di brevi periodi sereni e fasi perturbate, ma tale situazione può rientrare nella normalità tardo primaverile. Da giugno ad agosto, salvo brevi intervalli, le correnti atlantiche hanno continuato a prevalere sulle alte pressioni, provocando continui passaggi nuvolosi cui sono stati associati fenomeni intensi e temporaleschi. Anche tale situazione è più consona ad una stagione autunnale piuttosto che estiva.

Così, nei mesi invernali sono mancati fenomeni e temperature consone al periodo, e d’estate sono state latitanti le caratteristiche della bella stagione.

Sarà pur vero che settembre ed ottobre, fatte salve le regioni nord occidentali, il meteo è stato più stabile, ma anche queste situazioni rientrano in una certa normalità autunnale. Basti pensare che da millenni si parla di ottobrate, o di estate di San Martino, a dimostrare che anche in passato gli autunni erano in grado di regalare belle giornate. Novembre è tornato nei canoni autunnali, con aria atlantica ed umida. Configurazione che si è protratta, ad esclusione di un breve passaggio più freddo,anche nel mese di dicembre.

Alla luce di questa situazione si può concludere che, almeno per l’ anno appena trascorso, non esistono le piene stagioni.

E senza voler fare previsioni azzardate, se non si avranno concreti capovolgimenti climatici, la situazione potrebbe ripetersi anche nei tempi a venire.

Infatti nell’orizzonte del medio termine non si intravedono concrete infiltrazioni di aria fredda. Anche se la speranza è che nella seconda parte di gennaio e febbraio si possano avere fenomeni più tipicamente invernali, così da far calare le temperature marine, e riequilibrare l’andamento delle stagioni.

Altrimenti saremo costretti a rivedere i nostri adagi, anche se figli dell’era moderna.