UGL al Prefetto: la Polizia Provinciale abbandonata a se stessa

«Siamo costretti, come sindacato U.G.L. Autonomie Locali, ancora una volta a denunciare la drammatica situazione in cui versano gli operatori della Polizia Provinciale di Rieti. Gli agenti appartenenti al Corpo, in balia degli eventi e quasi in totale autogestione, lamentano l’assoluta mancanza di formazione e una serie di gravi criticità che siamo qui ad elencare».

Lo scrive Francesco Puglielli, Segretario provinciale aggiunto di UGL Autonomie Locali in una lettera inviata al Prefetto Chiara Marolla, al Commissario Straordinario della Provincia di Rieti Giancarlo Felici, al Sub Commissario e Viceprefetto Lucia Raffaella Palma, al Dirigente Servizio Contabilità e gestione finanziaria Dolores Anna Vanda Basile e al Comandante del Corpo Polizia Provinciale Carmelo Tulumello.

Di seguito i punti su cui verte l’allarme del sindacato.

Aggiornamento professionale

Questa Organizzazione Sindacale rimarca la totale assenza di un programma formativo degli agenti, aspetto fondamentale per chi è chiamato ad operare in un contesto sociale alquanto complesso e in un quadro normativo in continua evoluzione.

Ultimo episodio da segnalare, è riferito alla distribuzione da parte del Comando di alcune fotocopie esplicative, diffuse dal Ministero dell’Interno, riguardanti la recente modifica dell’art. 202 del codice della strada (sconto del 30% in caso di pagamento entro i 5 giorni dalla contestazione della violazione). Fotocopie tra l’altro fornite il giorno stesso dell’entrata in vigore della nuova norma, in assenza di un minimo contatto verbale e spiegazioni di come gestire l’eventuale denaro percepito a seguito di contestazioni.

Pur rendendoci conto che organizzare un corso di aggiornamento ad ogni cambio di normativa è oneroso e complesso, riteniamo necessario uno scambio di vedute in ufficio tra gli operatori ed i responsabili, onde evitare pressapochismo e comportamenti eterogenei da parte degli agenti nell’applicazione delle norme.

Similmente, all’inizio del 2013 tutta la normativa riguardante le patenti di guida è cambiata e il Comando di Polizia non è ancora riuscito a trovare il tempo e il modo per affrontare questa problematica.

Nulla è stato fatto per aggiornare il personale in merito alla complessa normativa ambientale e alle materie ad essa connesse, tra le quali la caccia; in particolare, per quanto riguarda quest’ultima, si è venuti a conoscenza solo da fonti esterne delle modifiche alla legge quadro 157/92 entrate in vigore il 4 settembre u. s. a seguito del recepimento di direttive europee. Un’altra occasione persa.

La carenza formativa cui sono costretti gli operatori è tanto più grave e inspiegabile se si pensa che il Comandante del Corpo ricopre anche l’incarico di dirigente del settore formazione.

Organizzazione dei servizi

Continuiamo con l’organizzazione dei servizi, che risulta essere molto approssimativa. La normativa contrattuale prevede, in caso di erogazione dell’indennità di turnazione, un bilanciamento dei turni antimeridiani e pomeridiani. In Polizia Provinciale l’assegnazione dei turni non è bilanciata tra mattine e pomeriggi.

Per giusta regola, gli unici due ufficiali di Polizia giudiziaria in servizio, dovrebbero avvicendarsi tra mattina e pomeriggio per garantire la presenza di tale figura imprescindibile per espletare determinati atti.

Un altro disagio subito dagli agenti riguarda la predisposizione dei turni di servizio settimanali. Quest’ultimi spesso vengono resi noti solo nella giornata del venerdì precedente, con la conseguenza che non tutti agenti sono nelle condizioni di poter conoscere il proprio turno del lunedì successivo (tre giorni dopo) e tanto meno ci si preoccupa di comunicarlo.

Gestione del personale

La gestione dell’autovelox ha diminuito enormemente la presenza di agenti sul territorio, infatti 6 unità di personale sono state dirottate verso l’ufficio contravvenzionale, impoverendo la vigilanza che attualmente conta solamente 7 agenti in servizio esterno che devono coprire tutto il territorio della Provincia. Ulteriori 2 agenti sono spesso assegnati ad uno pseudo “nucleo caccia” che però si occupa principalmente di aziende faunistico venatorie e consistenze di selvaggina.

Erogazione servizi straordinari

Questa Organizzazione Sindacale vuole censurare il comportamento dei dirigenti del Comando a dir poco singolare.

Costoro, pur essendo a conoscenza che le risorse finanziarie destinate al pagamento degli straordinari sono da tempo esaurite, continuano a dare disposizioni di servizio che comportano l’impiego di tale istituto, peraltro per eventi organizzati da tempo, in violazione della norma che prevede l’impiego del lavoro straordinario esclusivamente per la copertura di servizi non programmabili e/o imprevedibili.

Si segnala, inoltre, l’assegnazione agli agenti di orari di servizio (es. 14-20 o 17-23) ricadenti al di fuori della fascia oraria 7-19 concertata con le Organizzazioni Sindacali

Il Comandante non ha avuto il coraggio o la decenza di informare per iscritto il personale della mancanza di fondi dedicati al lavoro straordinario.

Questa, come tante altre notizie, è stata appresa “per sentito dire” lungo i corridoi dell’ufficio come se si fosse al bar dello sport.

Solo in risposta a una comunicazione degli agenti riguardo la loro indisponibilità ad effettuare detti servizi in tali condizioni, il Comandante ammetteva l’assenza di copertura finanziaria.

Mezzi in dotazione

Le autovetture di servizio andrebbero conferite a mò di rifiuto presso un autodemolitore autorizzato.

Basti vedere l’emblematica immagine di una delle Panda in dotazione per capire come è messo il corpo dei vigili provinciali. Si regge con lo “spago”.

Altri veicoli risultano mancanti di alcune parti o con sospensioni e gomme danneggiati, il tutto a discapito della sicurezza di chi quotidianamente li utilizza.

Le risorse finanziarie disponibili per gli automezzi sono state sperperate in acquisti a dir poco inutili e inadeguati.

Si cita per tutti il caso dei due quad in dotazione alla Polizia Provinciale, che, dopo essere stati affidati agli agenti in modo molto superficiale, nella fattispecie a seguito di un corso di guida svolto dagli stessi presso l’autoparco provinciale, tenuto da personale non qualificato a rilasciare attestati e con l’acquisto di soli tre caschi interscambiabili tra tutto il personale. Risultato: un agente, ora non più appartenente al Corpo, ebbe un incidente in montagna, solo per pura fortuna senza conseguenze drammatiche.

Veniamo ai natanti. Le barche in possesso della Polizia Provinciale, abbandonate agli effetti degli agenti atmosferici, sono diventate negli anni due bagnarole.

Attualmente sia i quad che le barche giacciono, inutilizzati da anni, presso l’autoparco provinciale.

Vestiario

Più volte, fino all’esasperazione, al Comando è stato richiesto un vestiario adeguato a proteggere gli operatori dalle intemperie alle quali sovente sono esposti o la fornitura di vestiario in sostituzione dell’attuale ormai usurato e impresentabile agli occhi dell’utenza. Quel poco che è stato consegnato è stato fatto passare quasi come un privilegio non considerando che il regolamento di cui il Corpo è dotato prevede dei chiari tempi di fornitura. Inoltre molti agenti non sono in possesso di alamari/mostrine che rappresentano l’unico segno distintivo e identificativo della divisa. La beffa, o se vogliamo la mortificazione, nei confronti degli agenti si evidenziano maggiormente quando chi dovrebbe preoccuparsi di vestire i propri operatori, si presenta in servizio con tuta e tanto di infradito.

Altro ancora

Tante altre questioni, rendono pessimo il clima all’interno del Corpo, solo ad esempio citiamo la carenza di personal computer per alcuni e all’abbondanza per altri; il telefono che permette di fare chiamate interurbane e verso cellulari che spesso è precluso agli agenti perché la porta dell’ufficio dove fisicamente è situato viene chiusa a chiave. Al fax che giace presso un altro stabile non garantendo la privacy degli utenti della strada che inviano i propri dati sensibili relativamente alle sanzioni elevate dall’autovelox, ai servizi che non sono assolutamente di competenza della Polizia Provinciale, come il facchinaggio e il trasporto delle batterie che forniscono energia all’autovelox.

Di tutto rilievo è il caso accaduto qualche settimana fa a tre agenti, che, durante le operazioni di carico nel vano posteriore dell’auto di servizio di dette batterie, hanno rischiato di finire al pronto soccorso a causa dell’esplosione di una di esse. Si ricorda che i veicoli in dotazione alla Polizia Locale non sono idonei al trasporto di materiale di questo tipo, che sprigiona fumi e acidi.

Continuiamo ancora con la mancanza di un collegamento radio tra le pattuglie in servizio ed il Comando. Attualmente le comunicazioni sono gestite solamente con i cellulari di servizio, che però in molte zone della provincia, soprattutto montane e quindi più a rischio, non hanno copertura e lasciano gli agenti in balìa degli eventi.

«Alla fine di questo resoconto desolante – conclude Francesco Puglielli – chiediamo un tempestivo intervento, affinché il Corpo di Polizia Provinciale sia effettivamente messo in condizioni di poter operare, utilizzando al meglio e professionalizzando le proprie risorse umane e venga finalmente dotato di strumenti idonei ed appropriati per fornire un servizio adeguato e consapevole alla collettività».