Giornata dei Giovani: con i testimoni di misericordia per superare l’anestesia emotiva

Si è svolta dal tardo pomeriggio alla mezzanotte del 19 marzo la Giornata diocesana dei giovani della Chiesa di Rieti. Un appuntamento organizzato dall’Ufficio diocesano per la Pastorale Giovanile che ha visto concretizzarsi diversi momenti di festa, riflessione e preghiera.

In particolare, dopo l’accoglienza, ha avuto luogo un incontro con quattro testimoni della Carità: Diego e Isabella (Comunità Giovanni XXIII), Maurizio (Libera), Andrea (Unitalsi) e Ilaria (dal Progetto Spraar), accompagnata da due giovani beneficiari del sitema di accoglienza dei rifugiati.

Tutte persone che hanno presentato spaccati del proprio vissuto, raccontato esperienze talvolta dure, ma sempre di grande profondità e arricchimento umano.

«Le loro testimonianze – ha spiegato più tardi il vescovo – si presentano come strade concrete per risvegliarsi. Quell’attenzione alle prostitute o agli immigrati, ai malati, alle difficoltà di persone soggette a violenze o ad altre forme di povertà, sono come il bacio del principe azzurro che risveglia la bella addormentata. Ci risvegliamo dall’incanto dell’indifferenza: un male più grave di tanti altri fatti concreti».

In un certo senso, allora, ai giovani reatini è stata offerta un’occasione per ritrovare «l’energia, oltre che la persuasione», per non restare neutrali, imparziali, ma sentire i fatti del mondo come qualcosa che deve stare a cuore, a superare quella sorta di anestesia emotiva che tanta parte ha nelle difficoltà di questi anni.

Foto di Massimo Renzi.

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