«È decisivo che le ordinanze siano rese operative, che le procedure concordate per la ricostruzione trovino attuazione, che i fondi stanziati si traducano in interventi concreti». È l’appello della Chiesa italiana in merito alla «situazione che è venuta a determinarsi nel Centro-Italia all’indomani del terremoto», lanciato dal card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nell’introduzione all’Assemblea generale dei vescovi italiani, in corso in Vaticano fino al 23 maggio.
«Il nostro è un Paese unico, tanto per bellezza quanto per fragilità», ha ricordato il cardinale: «Proprio la fragilità, però, potrebbe essere la nostra forza e trasformarsi in occasione di cura e solidarietà, purché la generosa laboriosità di tanti cittadini s’incontri con l’impegno di chi ha la responsabilità civile e politica».
«Lo reclamano le tante abitazioni ancora inagibili della nostra gente; lo reclamano le nostre chiese», ha fatto notare Bassetti: «Sono 3.000 quelle danneggiate dal sisma; l’impegno, su cui ci si è confrontati per mesi, ne prevede la ricostruzione di 600, quali luoghi di culto, di riferimento e aggregazione per tutta la comunità».
Dal Sir