Da Stefania Saccone il profilo ideale di un sindaco attento a coesione sociale e famiglie

«Per quello che è il contesto generale del Paese si può affermare che il profilo del nuovo Sindaco di Rieti dovrebbe essere tale da candidare il sociale alla guida della Città».

Stefania Saccone, Commissaria presso l’Osservatorio sulle famiglie della Regione nonché presidente dell’associazione genitori Age di Rieti, ha dato la sua disponibilità alla candidatura a Sindaco e traccia le linee di un programma di rinascita sociale della Città.

Definendo il profilo ed il programma che dovrebbe avere il futuro Sindaco di Rieti, prende posizione rispetto alla difficile scelta che impegna la Comunità reatina, rivendicando con forza il ruolo del sociale e della famiglia soprattutto nell’ambito delle forze moderate, dato che sul versante di sinistra il Sel e Rieti Virtuosa già coprono queste tematiche, se pure in modo ideologico o giornalistico.

Stefania Saccone rappresenta i genitori del Lazio presso la Regione, nell’Osservatorio sulla Famiglia, un organismo consultivo previsto dallo statuto regionale che fra l’altro discute leggi fondamentali per lo sviluppo sociale come la nuova organizzazione delle politiche sociali, la fiscalità di vantaggio per le famiglie, lo sviluppo del ‘dopo di noi’. La famiglia è oggi un soggetto economico statisticamente a forte rischio di povertà, per carenze di politiche adeguate e sostegni per l’infanzia, i giovani e gli anziani, senza contare i pesanti tagli effettuati da Monti alla spesa sociale. Pertanto è aggredita da ogni lato, in qualità di soggetto sociale ‘naturale’ e non istituzionale, sul quale far gravare la crisi finanziaria e del lavoro, tutti i problemi e fragilità sociali e dei giovani, delle donne, dell’infanzia, degli anziani, dei disabili, delle dipendenze, dell’abbandono e delle devianze. Recentemente la Saccone ha svolto una forte azione di contrasto alle disposizioni comunali di istituire un ticket per le famiglie dei disabili di Rieti e relativamente alla spesa del sostegno scolastico dei disabili, una richiesta contraria a qualunque concetto di mutualità.

Al di là di ogni polemica politica la preoccupazione maggiore delle famiglie è relativa alla situazione del bilancio comunale che vede un disavanzo dichiarato di almeno 60 milioni di euro (ma sono probabilmente molti di più), e ciò significa che ogni cittadino di Rieti – anche nella culla – ha un debito di circa 2.000 euro solo per quanto riguarda il suo Comune! Questa è l’eredità che viene gentilmente lasciata da una intera classe dirigente politica ed economica della città, che lascia attoniti per l’incapacità che questo Comune ha accumulato nel poter venire incontro alle esigenze straordinarie di solidarietà tipiche di questo periodo di crisi.

Tenendo in considerazione i tempi difficili che attendono le famiglie è di tutta evidenza che ci debba essere una forte discontinuità nella gestione comunale e che la priorità programmatica debba essere incentrata sulla famiglia ed il sociale, che sono i più esposti alle gravi conseguenze della crisi finanziaria generale e, in aggiunta, di quella specifica del Comune.

Secondo Stefania Saccone «il dibattito politico di queste settimane sulla scelta del candidato Sindaco risulta carente nelle proposte su come affrontare il collasso del Comune e l’emergenza sociale e delle famiglie, e ciò anche tra le forze moderate che pure sono sensibili a questo tema e che in parte non sono coinvolte dal precedente Governo della Città. Per individuare il ‘profilo del candidato sindaco’ si tratta di immaginarsi un Comune organizzato intorno ai criteri della massima partecipazione della cittadinanza alle attività ed ai servizi, in una gestione mutualistica delle difficoltà che promuova anche iniziative di sussidiaretà pubblico/privato, che metta al centro i giovani per lo sviluppo del territorio e delle imprese cooperative, con un forte accento sulla solidarietà per esempio con l’ Aquila, per una prospettiva di integrazione europea fondata sugli scambi culturali con i giovani da tutto il mondo».

Questi sono alcuni punti che indicano uno stile che può essere rappresentato soltanto da personalità attivamente impegnata nel sociale e che deve orientare la bussola delle politiche comunali, verso la conciliazione dei conflitti economici, con una fiscalità amica del cittadino, servizi sociali attenti ai reali bisogni e che promuovano anche iniziative sociali private, con una totale dedizione alla formazione continua ed alla creazione di lavoro per i giovani. Su queste basi la presidente Saccone si è impegnata a sollecitare l’intera area moderata perché vi siano risposte adeguate, nel senso della più puntuale rappresentanza dei cittadini e delle emergenze sociali.

E precisa ancora che «in queste ore si dovranno fare delle scelte che peseranno non poco sulle famiglie di Rieti e i nomi che sono stati fatti non sono particolarmente dotati di discontinuità con la classe dirigente politica ed economica che ci ha portato complessivamente al degrado industriale ed amministrativo della Città.  A tal proposito le forze moderate dovrebbero valorizzare l’impegno delle donne in campo politico, come auspicato dal Presidente Napolitano perché, come diceva la Thatcher, non è più ora di bei discorsi ma del fare. Inoltre, siamo in una competizione amministrativa che si è caricata di importanti questioni etiche, sia a destra che a sinistra, da un lato con le inchieste e dall’altro con temi che minano le tradizioni culturali delle famiglie, temi che vedono le donne in prima linea nel dibattito culturale».

One thought on “Da Stefania Saccone il profilo ideale di un sindaco attento a coesione sociale e famiglie”

  1. Marco Giordani

    “dato che sul versante di sinistra il Sel e Rieti Virtuosa già coprono queste tematiche, se pure in modo ideologico o giornalistico”

    Ci tocca rilevare ancora una volta che Rieti Virtuosa non si riconosce come appartenente ad un “versante” (anche se ignorare questo fa comodo al centro, alla destra e perfino alla sinistra.
    Nondimeno dell’articolo apprezziamo che si connoti la nostra attenzione per il sociale come “non ideologica”, anche se ci sfugge cosa si intenda per “coprire queste tematiche in modo giornalistico”; abbiamo l’impressione che non si sia trovato altro aggettivo che riferire la professione della candidata sindaco Paola Cuzzocrea.
    Forse che se avessimo candidato il nostro tesoriere Federico Fiocco, il sociale sarebbe stato coperto in maniera legalistica, e se avessimo candidato me “in maniera informatica”?

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