Lello Arena diretto da Luciano Melchionna è il protagonista della divertente e amara commedia di Carmine Amoroso, conosciuta dal grande pubblico grazie al film “cult” di Mario Monicelli del 1992. In Parenti Serpenti, in scena il 12 febbraio ore 21 al Teatro Flavio Vespasiano grazie alla collaborazione tra il Comune di Rieti e ATCL, Circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio.
Luciano Melchionna costruisce uno spaccato di vita intimo e familiare di grande attualità, con un crescendo di situazioni esilaranti e spietate che riescono a far ridere e allo stesso tempo a far riflettere con profonda emozione e commozione. Tutto ha inizio con un Natale a casa degli anziani genitori che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli ormai lontani.
Tutto ha inizio con un Natale a casa degli anziani genitori che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli ormai lontani. E se quest’anno gli amati genitori volessero chiedere qualcosa ai loro figli? Se volessero finalmente essere “accuditi”, chi si farà carico della loro richiesta?
Un Natale in famiglia, nel paesino d’origine, come ogni anno da tanti anni. Un Natale pieno di ricordi e di regali da scambiare, in questo rito stanco che resta l’unico appiglio possibile per tentare di ravvivare i legami famigliari, come il fuoco del braciere che i genitori anziani usano, ancora oggi, per scaldare la casa: un braciere pericoloso ma rassicurante come tutte le abitudini e le tradizioni. Un Natale a casa dei genitori anziani che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli cresciuti, andati a lavorare in altre città. Uno sbarco di figli e parenti affettuosi e premurosi che si riuniscono, ancora una volta, per cercare di spurgare le nevrosi e le stanche dinamiche di coppia di cui sono ormai intrisi, in un crescendo di situazioni esilaranti e stridenti in cui tutti noi possiamo riconoscerci.
Immaginare Lello Arena, con la sua carica comica e umana, nei panni di papà Saverio mi ha fatto immediatamente sorridere, tanto da ipotizzare il suo sguardo come quello di un bambino intento a descrivere ed esplorare le dinamiche ipocrite e meschine che lo circondano nei giorni di santissima festività. È un genitore davvero in demenza senile o è un uomo che non vuole vedere più la realtà e si diverte a trasformarla e a provocare tutti? Andando via di casa, diventando adulti, ogni figlio ha dovuto fare i conti con la realtà, ha dovuto accettare i fallimenti e ha imparato a difendere il proprio orticello mal coltivato, spesso per incuria o incapacità, ma in quelle pause fatte di neve e palline colorate ognuno di loro si impegna a mostrarsi spensierato, affettuoso e risolto. All’improvviso però, i genitori, fino ad allora punti di riferimento, esprimono l’esigenza di essere accuditi come hanno fatto anni prima con loro: uno dei figli dovrà ospitarli e prendersi cura della loro vecchiaia… a chi toccherà? All’improvviso, dunque, un terremoto segna una crepa nell’immobilità rassegnata di un andamento ormai sempre uguale e in via di spegnimento, una crepa dalla quale un gas mefitico si espanderà e inquinerà l’aria. Sarà la soluzione più spicciola e più crudele a prendere il sopravvento. Verità? Paradosso? Spesso, come si è soliti dire, la realtà supera la fantasia. E questo mi ha spronato ad affrontare un testo che ha la peculiarità rara di fotografare uno spaccato di vita famigliare sempre assolutamente attuale, purtroppo. Si può far ridere nel raccontarlo e sorridere nell’assistere alle spumeggianti gag ma, allo stesso tempo, non ci si può riflettere sopra senza una profonda amarezza. Viviamo in un’epoca in cui i valori, primo fra tutti il rispetto, stanno pian piano sparendo e l’egoismo sta prendendo decisamente il sopravvento sulla carità umana e sulla semplice, fondamentale, empatia. Prima o poi saremo tutti dei vecchi bambini bisognosi di cure, perché trasformarci in soprammobili polverosi, inutili e ingombranti?
In quest’epoca in cui tutto e il contrario di tutto sono la stessa cosa ormai, con questa commedia passeremo dalle risate a crepapelle per il tratteggio grottesco e a tratti surreale dei personaggi al più turpe cambiamento di quegli esseri che – chi di noi non ne ha conosciuto almeno uno? – da umani si trasformeranno negli animali più pericolosi e subdoli: i serpenti.
La campagna abbonamento partirà il 4 febbraio: gli abbonati della stagione 2019/20 possono ritirare il voucher al botteghino e usarlo subito per la nuova campagna abbonamenti o dal 12 febbraio per l’acquisto dei singoli spettacoli. Coloro che avevano acquistato il biglietto per lo spettacolo di Carlo Buccirosso possono ritirare il voucher al botteghino dal 12 febbraio.
Info sugli abbonamenti:
Intero € 75,00 • Ridotto € 65,00
Gli abbonati della stagione 2019/20 possono ritirare il voucher al botteghino dal 4 febbraio e usarlo subito per la nuova campagna abbonamenti o dal 12 febbraio per l’acquisto dei singoli spettacoli.
Campagna abbonamenti dal 4 all’11 febbraio presso il botteghino del Teatro con i seguenti orari:
4 febbraio: 16.00 – 20.00
5 febbraio: 10.00 – 13.00 | 16.00 – 20.00
6 febbraio: 10.00 – 13.00
dal 7 al 11 febbraio: 10.00 – 13.00 | 16.00 – 20.00
Biglietti: Intero € 25,00 + 2,50 prev • Ridotto € 20,00 + 2,00 prev
Coloro che avevano acquistato il biglietto per lo spettacolo di Carlo Buccirosso possono ritirare il voucher al botteghino dal 12 febbraio.
I biglietti saranno in vendita dal 12 febbraio e nei giorni di spettacolo presso il botteghino con il seguente orario: 10:00 – 13:00 | 16:00 – 21:00
Online su Ticketone.it a partire dal 14 febbraio
Per gli spettacoli saranno obbligatori Super Green Pass – Documento di identità – mascherina FFP2
Per consentire l’inizio puntuale degli spettacoli, è consigliabile presentarsi in Teatro almeno 45 minuti prima, per permettere al personale di sala di espletare tutte le procedure stabilite dal protocollo Covid 19.
Tel. Ufficio 0746.200289 | Tel. Botteghino 0746.271335 | e-mail: teatro@comune.rieti.it