Sinistra per i beni comuni: per i vandali due pesi e due misure?

Con riferimento ai recenti episodi accaduti a Rieti, la Sinistra per i Beni Comuni, pur stigmatizzando gli episodi di vandalismo compiuti, non può non rilevare come il dibattito in questa città assuma traiettorie inusuali, compresse tra lo stucchevole e il surreale.

Chi, nei giorni scorsi, ha organizzato un sit in per commemorare la figura di una straordinaria compagna, oltraggiata da viva e da morta, non è il mandante morale di un bel nulla, e chi, nel campo della sinistra, o presupposta tale, cade nella trappola ben orchestrata di piagnisteo e orgogliosa rivendicazione di appartenenza attuata dai giovani, ma anche meno giovani, fascisti di Rieti, ha evidentemente sbagliato mestiere.

Ci chiediamo quale mano, se non quella degli operai del comune, e quindi con i soldi pubblici, abbia dovuto ripulire le ignominiose scritte (apposte da vigliacca mano notturna, off course) apparse in vari punti della città lo scorso 25 aprile.

Se qualcuno si è preoccupato, negli anni scorsi, quando la sede del PdCI di Rieti veniva vandalizzata dalle stesse vigliacche mani notturne, e se la reazione dei responsabili non sia stata di scherno, ben protetti nel ventre delle Istituzioni Comunali e con ampie coperture parlamentari. Il metodo Alemanno, in fondo, che ha pasciuto con i soldi di Roma il peggio della destra eversiva e neofascista, alimentandola di prebende, consigli di amministrazione, sedi milionarie e protezioni politiche. Per questo, per inciso, è bene che Alemanno sia cacciato da Roma, perché quello che accade a Roma non può essere indifferente per Rieti e con l’occasione invitiamo a votare Marino per il prossimo ballottaggio.

Potremmo parlare della distruzione del cippo in memoria di Emo Battisti a Poggio Bustone, o citare altri casi, recenti e non, in cui si è avuta la piena evidenza di un substrato fascistoide ben impiantato nella nostra città.

Ciò che ci preme è però ora trovare un metodo comune di lotta e di opposizione a questa deriva. Ciò che ci interessa è essere rispettosi dei valori e dei principi della Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza. Essere Partigiani della Costituzione, praticando un antifascismo non di maniera ma di metodo e di sostanza. Per questo riteniamo che si debba essere inflessibili e duri contro ogni manifestazione di pensiero e azione di matrice fascista e neofascista, come stanno ottimamente dimostrando di saper fare il Sindaco di Napoli De Magistris e il sindaco di Milano Pisapia, e per questo riteniamo che non si possa non ripartire dalla Costituzione, perché venga fatta rispettare dalle autorità pubbliche e vengano finalmente applicate le leggi che vietano ogni forma di incitamento all’odio e alla violenza, così come ogni apologia di fascismo e di ciò che esso ha tristemente rappresentato a norma della legge n. 645 del 1952.

E chiediamo che sia inibito l’utilizzo di ogni struttura pubblica e istituzionale di questo Comune per tutte quelle associazioni che intendono perseguire finalità politiche e culturali in contrasto con i principi costituzionali e con le leggi dello Stato, come già di recente il Comune di Terni ha dimostrato di saper e poter fare.