I sindacati: coi bancari, non con i banchieri

Le Segreterie Provinciali di Rieti Dircredito, Fabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin comunicano che nel pomeriggio del 22 gennaio 2015 presso la sala consiliare della Provincia di Rieti si terrà un’assemblea pubblica, cui parteciperanno i lavoratori bancari di Rieti e provincia in previsione dello sciopero nazionale di categoria indetto per l’intera giornata di venerdì 30 gennaio.

«I motivi della protesta, che coinvolge circa 309mila addetti, sono dovuti alla decisione unilaterale, assunta dall’ABI (l’associazione datoriale) il 31 dicembre scorso, con la disdetta del vigente CCNL. È ferma intenzione delle Organizzazioni sindacali del settore rispondere con forza e determinazione alla politica adottata da ABI, tesa a indebolire, se non addirittura a cancellare, il Contratto Nazionale del Credito mentre la stessa annunciata disapplicazione dal 1° aprile 2015, potrebbe perfino decretare la fine della categoria dei lavoratori bancari».

«A fronte di un simile comportamento datoriale, con il consueto senso di responsabilità e per la prima volta – spiegano Elisabetta Carconi (Dircredito), Maurizio D’Angeli (Fabi), Fabrizio Tomassoni (Fiba Cisl), Massimo Scopigno (Fisac Cgil), Sandra Pierluigi (Uilca) e Rosario Camponeschi (Unisin) – le Organizzazioni Sindacali nazionali hanno presentato una Piattaforma innovativa e concreta, in contrapposizione alle proposte di ABI ancora una volta tese esclusivamente a contrarre la spesa del personale. Detta Piattaforma è stata sviluppata per un nuovo modello di Banca, delineando soluzioni concrete al servizio delle famiglie, delle Imprese e dell’occupazione, attraverso nuove prospettive professionali e a tutela della categoria».

Dircredito, Fabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin tornano a ripetere con forza ai banchieri di desistere dal privilegiare sempre e soltanto le attività finanziarie, troppo spesso speculative, di breve periodo e ad alto rischio, per focalizzare interventi strutturali a sostegno dell’economica reale del Paese, favorendo lo sviluppo sociale, finalizzato a consolidare un sistema che sia all’altezza delle sfide imposte dal perdurare della crisi economica.

«I lavoratori bancari non sono un numero senza volto – concludono i sindacalisti – hanno una storia, una carriera, una professionalità e il diritto di difendere la dignità del lavoro! …E vogliono rimanere bancari al fianco dei clienti, contro l’egoismo esasperato dei banchieri!»