Riceviamo e pubblichiamo una nota di Fratelli d’Italia Rieti.
La notizia della violenza sessuale e delle percosse subite da una minorenne reatina nei bagni della stazione ferroviaria ci lascia sgomenti e pone l’accento sulla questione sicurezza, ormai in caduta libera nella nostra città.
Sono infatti all’ordine del giorno i comunicati delle forze dell’ordine relativi a furti nelle abitazioni o nelle attività commerciali in tutto il territorio cittadino, dalle frazioni al pieno centro storico, insieme ai numerosi arresti per spaccio di sostanze stupefacenti, per di più davanti alle scuole, fatto che concretizza uno dei più grandi incubi di qualsiasi genitore.
Questa degenerazione del sistema sicurezza nella città di Rieti, da sempre considerata un’oasi felice, ci mette oggi tristemente in corsa per eguagliare realtà ben più degradate ma, come noi, governate da una sinistra ancorata ad inattuali ed inutili “buonismi” di facciata per cui il controllo e la prevenzione vengono spesso inquadrati come forme repressive .
Naturalmente, sappiamo che il Comune ha risorse limitate e che potrebbe avvalersi direttamente “soltanto” della polizia municipale, ma crediamo che il Sindaco dovrebbe comunque farsi promotore sollecito ed attento di un apposito tavolo con Prefetto e forze dell’ordine al fine di analizzare e combattere il fenomeno anche e soprattutto con una politica volta ad arginare situazioni di degrado e di abbandono di zone intere della città.
Noi di Fratelli d’ Italia – AN Rieti siamo convinti che una città viva sia una città sicura , quindi chiediamo all’ amministrazione di iniziare una politica di riqualificazione sociale , non solo edilizia, del centro storico e dei quartieri, promuovendo iniziative che facciano vivere la città a tutti quei residenti che non si preoccupano di dormire senza i rumori delle macchine, ma oggi iniziano a preoccuparsi di dormire sicuri senza che nessuno gli entri in casa la notte. Il centro, tra i cantieri del PLUS e una ZTL scellerata è diventato terra di nessuno, in alcuni quartieri c’è un decremento abitativo che si nota a vista d’occhio, le attività chiudono e questo implica minor passaggio di persone e anche meno forme di controllo private.
- Riaprire al transito il centro storico annullando la risibile chiusura notturna, ad eccezione di qualche breve tratto rappresentato dalla croce via Roma, Teatro Flavio, INPS, per far rifrequentare un centro abbandonato a se stesso anche come deterrente alla criminalità
- Promuovere iniziative nel centro storico e nei quartieri volte a coinvolgere i cittadini e a ricreare un senso civico degno di una città
- Aprire un tavolo di confronto con la Prefettura per una prevenzione costante delle zone più a rischio
- Censire tutti gli stranieri presenti in città per conoscerne il numero, l’identità, l’occupazione, la residenza e quant’altro utile a monitorare la situazione e, anche con l’aiuto delle associazioni di volontariato e che si occupano di immigrazione e di rifugiati, predisporre delle iniziative reali di integrazione in modo da stimolare anche in loro un senso di appartenenza alla città e un senso civico comune, ad esempio con lo svolgimento di servizi sociali qualora non ci sia la possibilità di un occupazione lavorativa.
Una città sicura è una città attenta ai più deboli e agli indifesi e questa dovrebbe essere una prerogativa politica di chiunque amministri, per di più di chi si fa da sempre paladino degli ultimi.
Invitiamo il Sindaco ad accantonare la casacca ideologica e a confrontarsi con tutte le forze sane della città per cercare soluzioni condivise.
Lo stupro alla stazione era una balla.
Questo comunicato è una balla
Abbinare Sicurezza, ZTL e immigrazione è un’altra balla.
Invito i lettori di Frontiera a pregare per questa classe politica così piccola