Sfiducia e rassegnazione tra i lavoratori Solsonica: «124 famiglie aspettano che le promesse vengano mantenute»

«Forti preoccupazioni e un pesante stato di incertezza». Ma anche la sensazione di essere stati usati e ingannati. Sono i sentimenti che si fanno avanti per i lavoratori Solsonica di fronte al proprio licenziamento – a seguito della mancata proroga degli ammortizzatori sociali in deroga – e alla mancanza di qualunque certezza sulla riassunzione e la sua eventuale forma.

«Purtroppo, una vertenza che doveva essere più semplice rispetto ad altre di questo territorio ormai arrivato alla frutta, si è rivelata la più anomala e imprevedibile» spiegano rappresentanze e organizzazioni sindacali. «Ci sono state una serie di combinazioni che non possono non far pensare che sono state studiate con molta precisione, per raggiungere un obiettivo. Tutto questo, da un certo punto di vista può essere compreso, ma possiamo fare volentieri a meno di certi atteggiamenti di facile dispiacere e banali giustificazioni come, “non avevamo altre soluzioni”».

«Fin dall’inizio – aggiungono – abbiamo chiesto il sostegno alle istituzioni ed alla politica, per fare in modo che in questo difficile percorso, i lavoratori non fossero soli con i pochi mezzi a disposizione, di fronte ad una situazione piena di ricatti e minacce di veder svanire il proprio posto di lavoro. La sensazione della perdita di un lavoro è un mix di rabbia e delusione che nessuno deve sottovalutare, se poi avviene quando sai che tutto questo poteva essere evitato e che qualcuno si era impegnato a trovare una soluzione come un dovere, allora questa sensazione si trasforma in mancanza di fiducia e rassegnazione».

«La conclusione è che dopo l’ultimo incontro, i 124 lavoratori, non hanno ottenuto nessuna certezza sulla riassunzione, nonostante un accordo sofferto e firmato con il sangue (il nostro) lo scorso anno e che doveva servire a salvare concordato e ammortizzatori sociali e che oggi, a causa di ritardi generati non certo da noi, viene messo in discussione» proseguono le forze sindacali, che sottolineano di aver «apprezzato l’interessamento di istituzioni e politica, ma purtroppo questo non può bastare a dare quella tranquillità necessaria ai lavoratori ad affrontare il prossimo futuro, pieno sicuramente di ulteriori sacrifici».

«Non crediamo ci sia più tempo per rimandare la concretezza che ci è stata promessa – concludono i sindacati – 124 famiglie in questo territorio ci hanno creduto e si aspettano che le promesse fatte vengano mantenute, perché ad oggi, in tutta questa storia, è stato salvato tutto e tutti, ma non sono stati salvati i lavoratori, e sarebbe veramente triste, essere stati solo un mezzo per altri obiettivi».