Sessismo al contrario e altre disperazioni

Sono un uomo di 36 anni, che per una serie di vicissitudini si ritrova disoccupato senza tra l’altro poter accedere allo strumento degli ammortizzatori. Che oltre a dover sopportare il fardello della situazione in essere deve ulteriormente subire il peso delle prospettive venutesi a creare con le nuove norme in materia del mercato del lavoro. Queste prevedono una serie di incentivi alle imprese che assumono personale under 35 e donne.

E io? Rimango vittima di un mercato del lavoro viziato da normative che faranno sì che le aziende mirino al risparmio e poco terranno conto di chi come me ha una professionalità e dimestichezza con il lavoro.

Queste doti non avranno alcun peso in sede di selezione perché a farla da padrone saranno gli incentivi ed il risparmio. Così le persone nella mia situazione restano completamente tagliate fuori.

Poco conta l’esperienza maturata e la storia lavorativa. La mia ad esempio mi ha visto utilizzare solo di 15 giorni di malattia in una storia lavorativa quindicinale.

Ma a nulla servono la puntualità e la serietà quando queste dovevono scontrarsi con il risparmio. La soluzione dovrebbe essere quella di cercare di vendere la mia esperienza sperando possa persuadere chi se ne dovrà avvalere. Ma è improbabile che le cose vadano così. Credo che la via più praticabile sarà quella di cercare di rimanere sul mercato svendendo le mie competenze nel sommerso, sperando che tutto fili per il verso giusto.

Per questa bella situazione va riconosciuta gratitudine al Governo Italiano che ci chiede di allungare i nostri periodi lavorativi, anche se, superati i 35 anni, ci reputa obsoleti nei fatti e ci taglia fuori dal mercato del lavoro. Un Governo che crea discriminazione tra i suoi concittadini, sessista all’inverso, perché per incentivare il lavoro femminile deprime quello dei maschi.

Una situazione paradossale in un Paese che si reputa civile e predica il liberismo, ma che grazie agli interventi dei governanti vizia continuamente i mercati impedendo a persone come me di rendersi competitive grazie alla volontà, alla capacità e alla professionalità attraverso la concorrenza sleale creata da normative inique.

In questa situazione vedo la mia esistenza sempre più compromessa, la volontà di crearmi una famiglia annullata e i pensieri cupi sul mio futuro sempre più cupi. Per questo colgo l’occasione di ringraziare il Governo Italiano e l’apparato politico tutto.

Lettera firmata