Servizi Sociali, Sebastiani: a chi tanto, a chi niente

Comune di Rieti

La vicenda che ha di nuovo visto questa mattina come protagonista un assistito dai servizi sociali che, per protesta, si è incatenato all’ingresso del Comune per chiedere nuovamente aiuto riporta alla ribalta della cronaca il problema annoso di come vengono destinate le risorse pubbliche a favore di soggetti a rischio, quali i criteri di scelta tra i tanti richiedenti e quanto sia corretto continuare ad elargire denaro a persone, quando peraltro sono state offerte alternative da parte dell’Amministrazione.

Non è più giustificabile prediligere taluni richiedenti a discapito di altri quando un importante numero di utenti bussa quotidianamente alle porte dell’Assessorato ai Servizi Sociali, con continua richiesta di aiuti economici per il pagamento di affitti ed utenze, per aver perso il lavoro o per la necessità di sostenere spese importanti ed impreviste per cure mediche.

Da una verifica della documentazione contabile sono rimasto letteralmente basito nel constatare come, direttamente ed indirettamente, l’Amministrazione abbia sborsato qualcosa come 36 mila circa nel periodo ricompreso tra luglio ed aprile a favore di una famiglia per il pagamento di vitto e alloggio presso una struttura alberghiera ed erogato contributi, prima per il reperimento di un alloggio, e poi un contributo straordinario per il pagamento del canone d’affitto.

Chiediamoci quante situazioni limite come questa (mi auguro meno di quello che penso) ci sono nella nostra città dove sicuramente esistono decine di altre famiglie che, per vergogna o per pudore, neanche osano affacciarsi presso gli uffici comunali per chiedere aiuto.

Invito il Sindaco e l’Assessore ad adoperarsi affinchè non si verifichino più situazioni paradossali come questa, fortemente discriminante nei confronti di chi avrebbe necessità di ricevere sussidi che invece gli vengono negati.

Noi, come Amministrazione, dobbiamo al più presto individuare percorsi virtuosi per proporre soluzioni lavorative dignitose a chi ne ha bisogno ma, al tempo stesso, dobbiamo essere rigidi con chi, dopo aver legittimamente rifiutato l’alternativa, continua a chiedere aiuto all’infinito.

Immagino quali possano essere le reazioni di tante persone nell’apprendere una notizia simile, quando queste stanno aspettando di avere risposte concrete e si vedono invece trattate come una palletta da tennis, rimbalzate da un ufficio all’altro e da un assessore all’altro.

Il coraggio delle scelte è anche questo.