Sebastiani e Festuccia: dubbi su affidamento refezione scolastica

Comune di Rieti

«Palesi vizi di legittimità sono contenuti nella determina n° 3035 del 31 dicembre 2012 che, ad avviso degli scriventi, inficiano la validità della procedura con cui il settore socio assistenziale ha inteso affidare in appalto il servizio di refezione scolastica per 6 mesi, fino al 30 giugno prossimo».

È quanto dichiarano in una nota congiunta il consigliere comunale della lista civica Rieti che Sviluppa Andrea Sebastiani e il consigliere Davide Festuccia della Lista Città Nuove che spiegano: «Nelle more dell’espletamento della procedura pubblica per l’individuazione della nuova ditta, il cui bando di gara era già stato predisposto dalla precedente amministrazione, il servizio de quo era già stato oggetto di due proroghe, una nel mese di giugno e l’altra nel mese di settembre scorso e quest’ultima fino al 31 dicembre, sempre a favore della ditta Gemeaz – Elior spa, agli stessi prezzi, patti e condizioni del contratto originario (€ 4,10 a pasto)».

«L’Amministrazione – secondo i consiglieri – era quindi a conoscenza della necessità urgente e legale di svolgere la gara, prima della fine dell’anno. Non avendolo fatto e non potendo provvedere con un ulteriore proroga che sarebbe stata illegittima ha optato per un “nuovo” affidamento, in violazione del codice unico degli appalti, visto l’obbligo imposto dal D.Lgs. 163/2006 di invitare almeno cinque imprese, giustificandolo con un ribasso pari al 0,88% del prezzo attuale».

«Ci chiediamo a questo punto quale sia stato il motivo che ha impedito di dare corso al bando, durante il regime di prorogatio. Inoltre la determina nasconde anche un’altra sorpresa: all’interno dell’atto c’è il conferimento di un incarico di consulenza, per un bando già pronto, all’Avv. Caputo di Roma per un importo di 18.300 euro, per attività di supporto alla procedura di gara. Tale incarico fiduciario – sottolineano Sebastiani e Festuccia –  non poteva essere concesso, intuitu personae, come recita la determina, poiché, laddove sia necessario conferire un incarico legale esterno (di studio, di ricerca, di consulenza) non è possibile farlo con un solo preventivo di spesa, anche se di modico importo, ma bisogna confrontare più offerte. La Corte dei Conti deroga a tale principio solo in circostanze particolari, come per esempio una gara andata deserta, l’unicità della prestazione sotto il profilo soggettivo o l’assoluta urgenza determinata dall’imprevedibile necessità della consulenza stessa».

«Un incarico – concludono i consiglieri – affidato inoltre nonostante la spesa per il personale nel 2012 era attualmente bloccata come risulta agli atti con nota n° 44677 del 06 settembre 2012 a firma dell’attuale segretario generale che ha imposto il divieto di procedere ad affidamento di incarichi di ogni tipo e a qualsiasi titolo e soprattutto in presenza di un Dirigente del Settore che gestisce anche il settore appalti e contratti e di uno staff legale nominato dal Sindaco».