Sebastiani, caso “Rigliani”: il Comune aveva l’obbligo di rimediare

Andrea Sebastiani

Il Comune aveva l’obbligo, tentando di rimediare ad un suo macroscopico errore, di prendere parte al tentativo di conciliazione e in tale sede proporre soluzioni serie per la salvaguardia delle lavoratrici del Rigliani.

Ho atteso qualche giorno prima di replicare all’articolo di stampa pubblicato anche sul sito istituzionale del Comune di Rieti sulla vicenda delle lavoratrici del Centro Rigliani di Greccio, sperando in un ravvedimento sulla via di Damasco.

Così non è stato e allora mi sono deciso a scrivere per far conoscere ai cittadini come sono andate realmente le cose.

Il presunto intento chiarificatore del Sindaco e dell’Assessore Mariantoni si infrange inesorabilmente contro le loro stesse azioni, maldestramente poste in essere dall’attuale Amministrazione.

Nel comunicato si legge che il Comune avrebbe “nelle scorse settimane compiuto ogni sforzo per favorire una mediazione tra la stessa azienda e gli ex dipendenti della Cooperativa Casaligha”, precedente gestore del Centro Rigliani.

Chiedo al Sindaco dove avrebbe fatto questo tentativo, al bar, intorno ad un bicchiere di vino, o invece pensa che forse i tentativi di mediazione, in questa occasione quanto mai necessari per cercare di rimediare ad un errore commesso proprio dall’Assessorato non apponendo nel bando le c.d. “clausole di salvaguardia”, sarebbe stato il caso di farli nelle sedi competenti?

La proposta di un ulteriore intervento economico in favore della Riah, che avrebbe consentito l’assunzione delle 3 operatrici, il Sindaco e l’Assessore, per bocca della Dirigente, avrebbero dovuto formularla nella unica sede istituzionale preposta, che è la DTL di Rieti, invece di nascondere la propria incapacità e incompetenza dietro una presunta incompatibilità, peraltro fortemente censurata dalla Direzione Regionale del Ministero del Lavoro, che ha ribadito in maniera decisa, come già anticipato dal sottoscritto in diretta televisiva qualche sera fa, che le incompatibilità sono previste solo dalla legge e non frutto di opinioni personali del Sindaco Petrangeli, che non può in alcun modo pensare di sostituirsi alle Istituzioni e alle norme in vigore.

Se lo riteneva, avrebbe semmai dovuto far valere l’incompatibilità dell’attuale Direttore della DTL nonché consigliere comunale, all’atto della proclamazione degli eletti.

E non corrisponde al vero nemmeno l’affermazione secondo la quale la Soc. Riah avrebbe proposto dei contratti a termine a causa dell’esigua durata dell’affidamento di solo un anno, perchè se questa fosse stata la ragione non si capisce per quale motivo allora nel verbale di incontro presso la DTL non viene fatta menzione di tale motivazione.

Viene invece dichiarato, dalla stessa società, che l’inquadramento contrattuale di collaborazione a progetto proposto alle ex dipendenti, è lo stesso delle operatrici già assunte nell’appalto medesimo.

Ma il nostro caro Sindaco ci mette ancora di più del suo, quando afferma che le attività del Centro verranno ritrasferite presso la propria sede naturale di Spinacceto di Greccio con cui il Comune di Rieti ha già raggiunto un accordo. Ma i locali di cui parla, Sindaco, non erano impraticabili perchè non a norma come dall’Assessore Mariantoni affermato, e da Lei confermato a RTR il 27 marzo scorso, sempre in diretta televisiva?

Delle due l’una, o l’Avv. Petrangeli quando parla non sa quello che dice o temo di aver partecipato ad un’altra trasmissione.