“Se sai contare inizia a camminare”

“Se sai contare inizia a camminare”. Questo lo slogan della carovana internazionale antimafie promossa da Libera, Arci e Avviso Pubblico, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de Enseignement, arrivata a Rieti lo scorso 24 aprile.

Scopo della carovana è quello di denunciare le situazioni critiche che emergono nei territori attraversati, ma anche quello di portare solidarietà e rendere visibili le tante esperienze positive di lotta alle mafie, alla corruzione, al malaffare che esistono in Italia.

«Per molte persone, impoverite dalla crisi economica e senza nessuna prospettiva di futuro – hanno spiegato gli organizzatori – diventa sempre più difficile resistere al richiamo dei facili guadagni promessi dalla criminalità organizzata realizzabili con comportamenti che violano le regole».

Quindi la scommessa di Libera è quella di far capire che una società con alti livelli di illegalità è una società in cui aumentano le disuguaglianze sociali, cresce l’impoverimento, diminuiscono le opportunità per tutti, a partire dai giovani.

«Ogni anno le attività illegali (mafie, evasione fiscale e corruzione – sottolineano da Libera – sottraggono circa 500 miliardi di euro alle economie legali e quindi ai cittadini onesti. Un costo enorme che ricade sull’intera collettività, aggrava i costi della crisi, compromette le possibilità di sviluppo».

Questo è il messaggio che la Carovana, nel suo lungo viaggio, cerca di veicolare in tutti i luoghi che visita, animandoli con iniziative per sollecitare la partecipazione attiva di tutti. Durante l’incontro a Palazzo di Città, alla presenza del sindaco Petrangeli e degli studenti reatini, i responsabili della Carovana hanno raccontato il lungo viaggio a sostegno della legalità.

«Nella Carovana – ha detto Ferdinando Secchi di Libera – c’è la fatica di chi ogni giorno lotta per raccontare ciò che non va nel nostro paese, ma anche per far emergere la parte “buona” di questa Italia che ci è stata sottratta proprio da chi vive nell’illegalità».

Foto di Massimo Renzi.