Tradizioni

Festa dell’Ascensione a Santo Tomeo: tradizione e comunità nei Monti Sabini

Questo fine settimana i monti Sabini si animano con l'evento storico di Contigliano. Escursioni, messa all'aperto e festeggiamenti folcloristici nell'antico eremo di Santo Tomeo, simbolo di devozione e punto di incontro per la comunità locale

Il piccolo eremo di Santo Tomeo, risalente al XIV secolo e situato nella pittoresca cornice dei monti Sabini, sarà il fulcro delle celebrazioni per l’Ascensione questo fine settimana. L’evento, che si terrà domenica prossima, rappresenta una tradizione storica per la comunità di Contigliano e segna il debutto delle iniziative pubbliche promosse dalla nuova Pro loco.

La giornata inizierà alle 8:00 con un’escursione a piedi da Contigliano, guidata da Maurizio Frattali, che porterà i partecipanti attraverso un percorso di 9,5 km fino all’eremo. Per coloro che preferiscono un tragitto meno impegnativo, è prevista una seconda escursione dalle 9:30 dal valico di Fontecerro, curata dalle guide di 42gradi Nord. Un servizio navetta dal valico stesso garantirà accesso agevole a tutti.

Alle 11:00, don Roberto D’Ammando celebrerà la messa nella radura adiacente all’eremo, tradizionalmente troppo piccolo per ospitare tutti i fedeli. Seguirà la benedizione dei Ginepri, un rito che si perpetua da secoli.

Il presidente della Pro loco, Valentino Spadoni, ha sottolineato l’importanza dell’evento come momento di rinascita e condivisione per la comunità: “Santo Tomeo per i contiglianesi significa devozione e allegria. È con questo spirito che abbiamo organizzato la giornata.”

Dopo la cerimonia religiosa, i festeggiamenti continueranno con la musica della Banda Romagnoli di Contigliano e un pranzo comunitario a Fontecerro, che promette di essere accompagnato da esibizioni folcloristiche. Il pomeriggio sarà allietato da giochi popolari e, per i più audaci, sessioni di tiro con l’arco gestite dagli Arcieri di Contigliano.

Questo appuntamento non solo rafforza il legame con le tradizioni, ma si propone anche come catalizzatore per la promozione del territorio e l’inclusione delle varie associazioni locali nell’organizzazione di eventi futuri, come ribadito dal presidente Spadoni. Un’opportunità di festa, ma anche di riscoperta e valorizzazione delle radici culturali e naturali dei monti Sabini.