Schneider Electric killed Rieti

La rabbia dei lavoratori della Schneider Electric di Rieti è andata in diretta tv. I dipendenti della multinazionale francese, infatti, hanno dato vita ad una protesta nei pressi del Palaleoni, armati di uno striscione con scritto sopra uno slogan che più chiaro non si può. E la strategia sembra sensata: il problema va riportato su scala europea. La filiale reatina non chiude per una qualche crisi produttiva, ma per una sconfortante politica di delocalizzazione. Di conseguenza il palcoscenico degli Europei Juniores di Atletica ha offerto l’opportunità di accennare ad un discorso più generale, ha dato vita al tentativo di portare la protesta oltre i confini.

«La Schneider, ultimo baluardo delle multinazionali operanti nel reatino – spiegano i manifestanti – ha tradito i suoi 180 lavoratori più l’indotto, lasciandoli nello sconforto più profondo. La multinazionale con un giro d’affari vicino ai 22 miliardi di euro nel mondo, ha deciso di spostare parte delle sue lavorazioni nei cosiddetti paesi low cost (in primis Bulgaria), lasciando così “a piedi” i lavoratori di Rieti, che dal 9 novembre 2012 lottano senza resa per mantenere il posto di lavoro divenuto ormai così raro in un territorio disastrato come quello del reatino».

Un messaggio diffuso anche in inglese: «Even Schneider, the last bastion of multinationals operating in Rieti, has betrayed its 180 workers and the induced, leaving them in the deepest discouragement. The multinational company with a turnover of close to 22 billion euro in the world, has decided to move part of its work in the so-called low-cost countries (primarily Bulgaria), thus leaving ‘on foot’ the employees of Rieti, that fight without surrender since November 9, 2012 to maintain safe place of employment  that has become so rare in a devastated area as that of Rieti».

E a conclusione del discorso rimane aperta una domanda: «Pur avendo la possibilità di attivare strumenti normativi e finanziari, “qual’ è la posizione che prende il governo italiano per salvaguardare i livelli occupazionali della provincia di Rieti”?»