Schneider, Di Berardino (Cgil): «bisogna che tutti ci mettiamo la faccia»

«Il 20 al Ministero saremo presenti anche noi». È l’impegno preso da Claudio Di Berardino, segretario regionale della Cgil, di fronte ai lavoratori che stanno occupando lo stabilimento Schneider di Rieti, anche a nome degi altri segretari regionali presenti, Pierpaolo Bombardieri (Uil), e Mario Bertone (Cisl).

«E faremo in modo che ci siano anche i parlamentari e i vertici della Regione – aggiunge il sindacalista – perché su questa vertenza bisogna che tutti ci mettiamo la faccia, proprio come state facendo voi. Se sono stati fatti dei passi in avanti, è per la vostra insistenza e determinazione. Ma ancora non siamo al passo decisivo. Dobbiamo allungare di qualche mese i tempi di chiusura di Schneider. E il tempo ottenuto dobbiamo usarlo per trovare una soluzione definitiva. Non ci possiamo rilassare. Dobbiamo continuare a chiamare in causa anche Confindustria. Dobbiamo trovare un partner capace di prendere in mano questa situazione. E ancora non basta. Bisogna che il Governo ottenga da Shneider commesse e lavoro garantiti perché il nuovo partner prenda progressivamente sulle proprie gambe il destino di questo sito produttivo».

«E poi c’è la Regione» ha sottolineato Di Berardino. «Qualche Presidente di Regione del Nord si è lamentato con più forza con il Governo per salvare una realtà produttiva. Io non so se quella è la modalità giusta. Ma certamente ci vuole una modalità diversa da parte della Regione oltre alle telefonate, ai rapporti, alle lettere che sappiamo esserci state. Oltre a qualche incontro che lo stesso assessore alle attività produttive ha realizzato. Abbiamo bisogno che la Regione chiami il Ministro, prenda un appuntamento, lo solleciti, lo costringa a fare in modo che la vertenza di Rieti abbia la dignità di altre vertenze. Noi il nostro ruolo, le nostre carte, ce le vogliamo giocare fino in fondo».

Ma non c’è solo Schneider, ricorda Di Berardino. Per questo, spiega, «c’è un doppio appuntamento». Dopo quello del Ministero del 20, «ci sarà una grande iniziativa pubblica il 22 febbraio proprio per mettere in evidenza l’urgenza ripartire che attraversa tutto il territorio».