Sanità nelle aree disagiate e periferiche: anche il Comitato per il diritto alla Salute reatino nel Coordinamento italiano

Sabato 5 novembre è nato a Firenze il Coordinamento italiano per la sanità delle aree disagiate e periferiche (CISADeP). All’appuntamento ha partecipato anche il Comitato per il diritto alla Salute e politiche sociali di Rieti, nato con l’obiettivo della salvaguardia della Sanità di Rieti.

Il CISADeP è stato fondato con lo scopo primario della «difesa del diritto alla salute, come sancito dall’art. 32 della Costituzione Italiana, ed in particolare della Sanità Pubblica e del Sistema Sanitario Nazionale Pubblico di territori dimenticati, montani ed insulari».

Si tratta di aree difficili da raggiungere per carenza di viabilità, o che presentano bassa incidenza abitativa, o che sono caratterizzate da una elevata dispersione territoriale, ma anche di territori abitati da una elevata percentuale di anziani e dunque caratterizzati da elevate percentuali di malattie degenerative croniche. Non solo: il CISADeP si propone di difendere il diritto alla salute anche nei territori ad elevato rischio sismico e comunque lontani dai Centri Hub o Spoke di riferimento.

Tra i principali obiettivi, il CISADeP guarda al rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) e intende contrastare ogni logica di privatizzazione e di affidamento a dinamiche economiche di mercato dell’offerta sanitaria, nel caso in cui contrasti con il rispetto del diritto alla salute. Una posizione che intende assicurare «eguaglianza ed identiche condizioni di accesso, di sicurezza sociale e di alta qualità dell’assistenza a tutti i cittadini».

Per raggiungere il suo obiettivo sociale, il CISADeP «si pone come interlocutore unico verso le Istituzioni ed in particolare con le Commissioni Sanità e Bilancio di Camera e Senato, con la Conferenza Stato/Regioni, con i Parlamentari delle Regioni, con i Ministeri della Salute e dell’Economia, con i Presidenti e agli Assessori Regionali alla Sanità, nonché con i Consigli Regionali e a tutti gli attori istituzionali, nel rispetto della legislazione vigente e delle prerogative sancite dalla carta costituzionale, nonché dalla legislazione relativa inerente le Regioni a Statuto Speciale della Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Sardegna e le Province autonome di Trento e Bolzano».

Hanno partecipato e sottoscritto la costituzione del Coordinamento Nazionale Sanità Aree disagiate e Periferiche, vari Comitati per la salute appartenenti a diverse realtà regionali disagiate e periferiche del Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Liguria, Marche, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Il Principio è: «l’unione fa la forza», intesa come capacità di contrattazione, o di portare all’attenzione della politica sanitaria nazionale e regionale e delle istituzioni in genere le problematiche della sanità nelle aree emarginate.

Il Comitato per il diritto alla Salute e politiche sociali di Rieti è tra i soci fondatori del coordinamento nazionale: «aderendo a tale progetto, in coerenza con i propri valori, condividerà competenze ed informazioni con tutti gli iscritti, facilitando la richiesta di riconoscimento da parte della Regione Lazio, di “zona particolarmente disagiata” per la Provincia di Rieti». Una richiesta già avanzata dalla Conferenza Locale della Sanità nella seduta del 28 settembre di questo anno.

Il Decreto Regionale, spiegano dal Comitato reatino, «è l’ unico modo per evitare il progressivo smembramento dell’Ospedale de Lellis e la deriva della Sanità Pubblica in questo disgraziato territorio».

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