Sanità, la Uil: «Inaccettabili le carenze e i ritardi»

Carenza, ritardi e inefficienza rappresentano il quadro del sistema sanitario regionale e locale che, ad oggi non possono più considerarsi adeguati per una società moderna. Sulla questione è intervenuto il Segretario generale della Uil di Rieti Alberto Paolucci: «Le difficoltà in cui versa la sanità pubblica e il grado di inefficienza raggiunti non possono più essere tollerati, soprattutto in questo territorio dove alternative al pubblico non ce ne sono. I ritardi nelle risposte ai cittadini non danno più possibilità di certezza della cura provocando come effetto immediato il loro spostamento verso altre regioni o peggio ancora, trattandosi di un diritto che dovrebbe essere garantito, quale è quello dell’assistenza sanitaria, costringendoli a rivolgersi verso l’attività intramoenia, dove lo stesso professionista che nel pubblico si rende disponibile dopo 12 mesi offre la stessa prestazione, pagando profumatamente, in poco più di 24 ore».

«La Uil – prosegue Paolucci – seriamente preoccupata della deriva della sanità pubblica, che sta andando verso un modello privatistico per altro non previsto nel nostro ordinamento. Una situazione, quella dei ritardi nella risposta ai bisogni dei cittadini, non più sostenibile e che, soprattutto, non può essere affrontata bloccando le liste di attesa. Le liste delle persone che debbono essere sottoposte ai diversi esami, infatti, sono state bloccate, a seguito di una direttiva regionale, per evitare proprio che venissero ‘pubblicizzati’ i tempi biblici per ricevere assistenza, ma questa non può essere la strada per affrontare il problema. E’ tempo che la politica intervenga su questo tema e trovi una reale soluzione. Quello a cui si è assistito qualche giorno fa, quando il nostro segretario organizzativo, Alvise Casciani, ma in quella sede comune cittadino, si è sentito prima negare la possibilità di prenotare una visita per la madre, cardiopatica di 87 anni, appuntamento che è poi comparso semplicemente sostituendo la ricetta presentata con una più ‘fresca’ di tre giorni, rappresenta con quanta superficialità si stia affrontando un tema di estrema importanza. Come Uil chiederemo al nuovo direttore generale subito un incontro, per comprendere quale sono le linee di mandato dettate dalla Regione e quali siano gli atti che intende adottare per migliorare l’attuale situazione fermo restando che non resteremo di certo a guardare qualora non riterremmo soddisfacenti le risposte».