Sanità, Ausl Rieti: ecco il nuovo Piano strategico aziendale

Dopo oltre quattro anni di attesa è pronto per essere approvato il nuovo Piano strategico aziendale. Apertura delle Case della Salute. Potenziamento dell’Adi, che passerà h12, dell’Area oncologica, che si candida a diventare centro regionale di Medicina Nucleare e del Pronto Soccorso, con l’attivazione di una Stroke Unit. Istituzione di un Dipartimento delle professioni sanitarie, mentre Pediatria e Neonatologia e Ostetricia e Ginecologia saranno trasformate in unità operative a direzione universitaria.

Attenzione crescente alla dimensione strategica delle scelte e al più ampio utilizzo di meccanismi operativi a sostegno della governance. Impulso forte allo sviluppo di logiche e strumenti che sappiano superare la frammentazione organizzativa in una prospettiva di governo della qualità dei processi assistenziali e dei rischi. Adozione di nuovi approcci assistenziali, quale risposta alle esigenze di una sanità più vicina al cittadino, economicamente sostenibile e appropriata. Promozione di forme attive di partecipazione dei cittadini e il più ampio coinvolgimento del volontariato. Queste, in sintesi, le direttrici lungo cui si muovono le linee di intervento del nuovo Piano strategico dell’Ausl di Rieti 2014-2016, “trainate dal futuro piuttosto che spinte dal passato”. Un piano atteso da oltre quattro anni, ed oggi finalmente pronto per essere approvato. Il documento programmatico di questa Azienda sarà in grado di fornire a tutti gli attori coinvolti un importante strumento di navigazione: una mappa su come operare nel futuro per raggiungere le destinazioni auspicate. L’azione messa in campo si concretizzerà attraverso l’impegno costante nella realizzazione di una rete integrata di servizi sanitari e socio-assistenziali che, attraverso un rafforzamento dei servizi sul territorio e una riqualificazione dell’offerta ospedaliera, fornirà risposte appropriate ai bisogni espressi di salute e di qualità della vita.

Potenziamento del territorio

L’elemento innovativo sarà quello di coinvolgere il sistema di offerta territoriale in un continuum con il sistema ospedaliero, in grado di assicurare risposte efficaci e appropriate intorno ai bisogni della persona, nelle varie fasi del suo percorso di cura e nei diversi gradi di intensità clinico-assistenziale e di complessità organizzativa. In questo contesto gli elementi qualificanti saranno rappresentati dalla realizzazione delle Case della Salute (a Magliano Sabina sarà inaugurata il 9 dicembre), nodo di reti di integrazione socio sanitaria (Punto unico di accesso socio sanitario), sede dell’accesso di percorsi diagnostici e luogo di sviluppo di esperienze di medicina di iniziativa. Parallelamente sarà finalmente potenziata l’assistenza domiciliare (che passerà da h6 a h12) che potrà , inoltre avvalersi del supporto di progetti di Telemedicina così da garantire una adeguata continuità di risposta sul territorio ai bisogni di salute, anche complessi, delle persone non autosufficienti, anche anziane, e dei disabili, in un territorio orograficamente difficile con la percentuale di ultra 65enni tra le più alte del Lazio. Tra gli elementi qualificanti dell’integrazione ospedale-territorio figura anche l’attivazione del presidio sanitario dedicato alla riabilitazione di Poggio Mirteto. Con i suoi 60 posti letto (17 riservati al trattamento riabilitativo estensivo e 43 al trattamento riabilitativo di mantenimento ) l’apertura, ormai prossima della struttura, contribuirà al complessivo riequilibrio fra l’offerta territoriale e ospedaliera.

Riqualificazione ospedaliera

La riqualificazione dell’offerta ospedaliera ruoterà intorno ad una idea innovativa di ospedale, per intensità di cura, che vede il paziente al centro del sistema per rendere il servizio più funzionale e aderente ai bisogni di cura . Per perseguire tale scopo,la Asl rivedrà la propria organizzazione per aree multidisciplinari, non più basate sull’idea di aree di degenza divise rigidamente per specialità, ma orientate a specifici problemi di salute e conseguenti azioni per l’erogazione di procedure sanitarie.

Pronto soccorso. In questo senso il Pronto soccorso, area di eccellenza del nostro ospedale, sarà riorganizzato attraverso un ripensamento di criteri, modalità e condizioni di funzionamento, riposizionando il suo ruolo nell’ambito di un Dipartimento che dovrà ricomporre tutti i percorsi clinici dedicati al paziente critico (Rianimazione, Utic e Stroke Unit, quest’ultima di nuova attivazione).

Area Oncologica. L’Azienda intende potenziare l’ area oncologica attraverso l’acquisizione di un secondo acceleratore lineare e di un Mammotom (sistema per biopsia mammaria che utilizza una sonda assistita da un computer) e consolidare la tradizione oncologica locale anche attraverso la candidatura per un nuovo centro regionale di Medicina Nucleare con Tac-Pet.

Clinicizzazione area Materno infantile. Nell’ottica di un miglioramento della qualità dei servizi erogati e del mantenimento del recupero di fiducia da parte dei cittadini,la Direzione Aziendale ha avviato un percorso di collaborazione con l’UniversitàLa Sapienza di Roma per trasformarela Pediatria e Neonatologia e l’Ostetricia e Ginecologia del de’Lellis in unità operative a direzione universitaria. La clinicizzazione permetterà, tra l’altro, l’accesso di specializzandi nel presidio ospedaliero e, attraverso una forte integrazione con il territorio, arrivare ad una presa in carico globale della maternità.

Investimenti sia di carattere strutturale che impiantistico con l’obiettivo di migliorare la sicurezza delle strutture.

Importante sarà la rivalutazione dell’assetto architettonico-distributivo che, oltre a garantire idonei requisiti minimi strutturali e dimensionali, contribuirà a far raggiungere un adeguato confort alberghiero ed una umanizzazione più volte auspicata e mai attuata e il potenziamento funzionale e tecnologico del sistema ospedaliero e poliambulatoriale. Tra le ristrutturazioni ricordiamo quella che coinvolgerà il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (1.191,653).

Politiche del personale

Particolarmente rilevante l’attenzione della Direzione Generale alle politiche del personale. Tra i punti salienti figura l’istituzione di un Dipartimento aziendale delle professioni sanitarie. Tale scelta va nella direzione della valorizzazione e del riconoscimento della autonomia e responsabilità del personale delle professioni sanitarie e permette l’affidamento della gestione operativa degli asset logistici (sale operatorie –piastre ambulatoriali- aree di degenza ) agli infermieri. Anche questa è una operazione che va ad inserirsi nell’ambito dell’organizzazione ospedaliera per intensità di cure. L’Azienda si propone inoltre di garantire stabilità e competenze in settori a più spiccata connotazione tecnica tramite l’acquisizione di alcuni profili professionali a tempo determinato : tecnici della riabilitazione, tecnici sanitari della radiologia medica, tecnici di neurofisiopatologia, tecnici sanitari di laboratorio e, considerati i vincoli che l’Azienda è tenuta a rispettare (-1,4% del costo del personale 2004), di procedere alla esternalizzazione di alcuni servizi.