Rivendicazioni sul bilancio dei gruppi consiliari di minoranza

I gruppi consiliari di minoranza della Lista Civica Perelli, Pdl, Città Nuove rivendicano «la paternità degli emendamenti al bilancio previsionale 2012 inerenti l’imposta IMU ed il parametro Isee per i servizi a domanda individuale, segno tangibile di sensibilità civica in favore di tutti i nuclei familiari che vivono oggi una situazione di forte disagio economico».

«La linea politica tracciata unitariamente sul bilancio dal centrodestra negli interventi succedutisi nel dibattito e poi formalizzata in emendamenti – spiegano dall’opposizione – ha rappresentato, dunque, la volontà di favorire ausilio alle categorie sociali più sensibili alla crisi economica ed occupazionale. Tale esigenza di tutela si è scontrata tuttavia con una preconcetta rigidità di impostazione finanziaria della Giunta di centrosinistra, che non ha inteso recepire neppur limitati interventi proposti con copertura garantita da stanziamenti già allocati in “fondo di riserva”».

Secondo i gruppi consiliari di minoranza «la condotta dell’attuale Giunta ha dato luogo a forti perplessità ed a qualche presa di distanza nella maggioranza che riconoscendo la validità politica degli emendamenti ha proposto specifica mozione (poi votata all’unanimità da tutte le rappresentanze consiliari) con cui si impegna il sindaco e l’organo esecutivo a rivedere in ribasso le aliquote d’imposta sugli immobili entro il 30 settembre prossimo, prevedendosi maggiori detrazioni oltre a quelle stabilite per legge in favore dei proprietari di fabbricati adibiti ad abitazione principale. Un chiaro segnale politico che, nel tentativo della sinistra di rivendicare a sé in maniera capziosa l’attenzione verso le fasce più deboli, rende evidente l’importanza e la correttezza degli emendamenti del centrodestra, per i quali la Giunta non ha avuto il coraggio dell’immediato accoglimento, nascondendosi dietro la incertezza dell’importo della minore entrata».

«Lo stesso – rimarcano dal Centrodestra – vale per l’Isee per i servizi a domanda individuale, con richiesta da parte del centrodestra di innalzamento della Ia e IIa fascia poiché così come enucleate nel bilancio preventivo determinano una area di esenzione quasi insussistente e, pertanto, in contrasto allo spirito di ausilio sociale. In sostanza solo pochissime famiglie (che percepiscono redditi non superiori agli importi dell’indennità di mobilità) avrebbero accesso all’asilo nido o ad altri servizi, come mense scolastiche, fruendo dei servizi a tariffa ridotta».

La minoranza in Comune spiga como il bilancio approvato qualche giorno fa, «oltre a caratterizzarsi per la decisione di applicare l’aliquota massima dell’IMU sulla prima casa, risulta ulteriormenete e particolarmente negativo nella sua configurazione lì dove prevede tagli nelle risorse disponibili per i servizi sociali per € 2.300.000,00 e per le spese di personale per circa € 900.000,00. Un bilancio diretto solo a gestire l’annualità in corso senza andare ad incidere in nessun modo su eventuali disavanzi di annualità pregresse che, in difetto di accertamento riservato all’approvazione del consuntivo 2011 ai sensi dell’art. 186 Tuel, restano del tutto incerte e di mero impatto mediatico».

«D’altronde – concludono i consiglieri delle liste Perelli, Pdl e Città Nuove – ciò appare evidente dalla lettura della relazione accompagnatoria dei revisori contabili ed ancor più chiaramente è stato da questi espresso in audizione in sede di preventiva commissione bilancio con riconoscimento che il comune di Rieti, pur vertendo, come diffusamente in altre città italiane, in situazione di attenzione, non è (come si ostina ad declamare in ogni occasione il Sindaco quasi fossimo ancora in campagna elettorale) in una fase di dissesto finanziario o di deficit strutturale. Cartina di tornasole la circostanza dell’avvenuta assunzione di personale di staff a supporto del Sindaco ai sensi dell’art. 90 Tuel, operata da parte del sindaco Petrangeli e che risulterebbe assolutamente vietata qualora lo stesso conoscesse o anche ipotizzasse una stato di dissesto o di deficit strutturale».