Ritel: una fievole luce

Una fievole luce si affaccia alla fine del tunnel accendendo una minima speranza per i lavoratori della Ritel, dopo l’incontro tenutosi lunedì pomeriggio al Ministero per lo Sviluppo Economico. Fievole perché parlare oggi di certezze sarebbe impossibile, ma qualcosa sembra si stia muovendo. Molte sono ancora le ombre che avvolgono il futuro dei lavoratori Ritel. Quello che potrebbe essere interpretato come segno positivo è la richiesta avanzata dal gruppo Angeloantoni di entrare nella newco già composta da Elco, Mezzanotte, Corsini e che, entro fine anno, dovrebbe portare alla nascita di un nuovo soggetto industriale. Per altro Angelantoni è già proprietario della Enterprise che ha sede al Nucleo Industriale. Il nuovo ingresso porterebbe sicuramente ad un consolidamento societario, ma le incertezze ed in punti interrogativi sono tante visto che la curatela fallimentare non ha ancora fornito notizie sull’ex stabilimento Ritel. Da qui la possibilità, che poco piace ai sindacati come pure ai lavoratori, che il “nuovo” viaggio per i lavoratori Ritel inizi all’interno dell’Enterprise.

«Non penso, come tanti miei colleghi, possa essere la scelta più giusta – dice Renzo ex lavoratore Ritel – anche perché qualche giorno fa all’Enterprise sono state aperte le procedure per la cassa integrazione per sedici dipendenti. Sarebbe una guerra tra poveri che non porterebbe a nulla».

Dello stesso parere anche molti altri lavoratori della Ritel tra cui Francesco che ribadisce come, «anche quest’ultimo incontro non ha portato poi a un cambiamento importante soprattutto riguardo a quello che dovrebbe essere il riassorbimento dei lavoratori Ritel con i numeri che rimangono quelli di qualche mese fa».

La newco cresce, ma i numeri rimarrebbero tali e quali con il reintegro, in tre anni, di meno della metà dei lavoratori.

Anche i sindacati storcono il naso chiedendo maggiori garanzie e soprattutto una proposta adeguata. «Il dubbio – spiega Luigi D’Antonio, segretario generale Fiom Cgil – è che qualcuno dica di partire anche senza garanzie reali e soprattutto concrete. Nell’incontro al Ministero anche Finmeccanica però è stata chiara affermando che le commesse dovranno riguardare solo e comunque i lavoratori Ritel. Quindi partire in un sito diverso da quello richiesto inizialmente dal nuovo gruppo, potrebbe avere i suoi pro (partire in tempi brevi), ma anche i suoi contro (poca tutela per i lavoratori Ritel). Per questo il perimetro produttivo dovrà essere quello della Ritel. Per dare a tutti la possibilità di rientrare nell’area».

Nei prossimi giorni il nuovo gruppo comunque partirà con la definizione di una new dirigence mentre Finmeccanica dovrà consolidare il rapporto societario. In un secondo momento, si spera in tempi brevi, ci sarà il confronto con i sindacati per definire modalità, quantità e numeri per il riassorbimento. Oltre ad una verifica dei profili professionali proprio per lavorare al reimpiego.

«Ad oggi – aggiunge D’Antonio – è fondamentale la risposta della curatela riguardo al vecchio sito che la newco vorrebbe invece riutilizzare per ripartire. Il problema è che non si conoscono i tempi sia per l’offerta sia per la risposta che dovrebbe arrivare dal giudice».

Nei prossimi giorni Finmeccanica dovrebbe proprio effettuare una visita al sito per alcune verifiche e per rendersi conto della situazione.

Il passo successivo, probabilmente fine ottobre, dovrebbe essere la presentazione del piano cui dovrebbe far seguito il via della produzione.

È comunque ancora presto per mettere dei punti fermi e soprattutto credere che il futuro sia già scritto. I dubbi sono ancora molti ed i lavoratori lo hanno ribadito anche durante l’assemblea che si è tenuta martedì pomeriggio nella sala della Provincia alla presenza dei sindacati.

«Non vogliamo essere sempre negativi e guardare al bicchiere mezzo vuoto – dice Renzo – e quindi è vero che dall’ultimo incontro al Mise sono emerse delle positività, ma da qui a dire che per noi lavoratori ci sono certezze concrete ce ne passa. I numeri del riassorbimento, come pure quelli delle commesse, sono ancora lontani da ciò che ci aspettavamo. Però questa volta vogliamo essere positivi e pensare al meglio. Sperando che non sia un’altra delusione o un buco nell’acqua».

Anche il segretario generale della Fim Cisl, Giuseppe Ricci vuole essere cauto circa il futuro dei lavoratori, ma anche sul rilancio del nuovo gruppo.

«Un passo avanti – dice – è stato sicuramente fatto, ma ora ci vogliono impegni concreti da parte dei settori coinvolti. Finmeccanica in primis. È da lì che dovranno arrivare rassicurazioni e certezze per poter rilanciare la produzione. I lavoratori questo lo sanno come pure i sindacati. E lo stesso impegno dovrà arrivare da tutte le istituzioni che oggi, più di ieri, possono portare avanti una battaglia fondamentale per il nostro territorio. La produzione deve ripartire, ma nel modo e con i numeri giusti. Altrimenti sarà comunque una battaglia persa».