Rieti Elettroacustica: musica per orecchie senza pregiudizi

Parte domani la seconda edizione di “Rieti ElettroacusticaStrumenti e Musica del Presente”, la rassegna di musica contemporanea elettroacustica organizzata dall’Associazione NUME-Nuova Musica per l’Educazione con la collaborazione del Collettivo Bateau-Lavoir e dell’Assessorato alle Culture del Comune di Rieti.

Per introdurci alle tre le serate dedicate al panorama sonoro contemporaneo, abbiamo chiesto qualche notizia in più a Luigi Pizzaleo, direttore artistico dell’iniziativa. «Ognuna delle tre serate – ci ha spiegato – ha una sua connotazione particolare. La prima sarà dedicata al violino, la seconda non vedrà musicisti sul palco, la terza vedrà invece l’impiego di un pianoforte».

Incuriosisce la sera di mezzo senza esecutori…

Sì, c’è qualcosa di paradossale, ma in realtà l’esperimento dovrebbe funzionare. Gli ascolti riguarderanno materiale che può esistere solo in forma di registrazione: si tratta di brani concepiti esclusivamente su suoni sintetici elaborati al computer. L’esecuzione “dal vivo” non solo non è prevista, ma più semplicemente non è possibile. Per non lasciare il pubblico completamente smarrito, alle proiezioni sonore saranno abbinate delle sequenze video studiate per l’occasione. Le musiche sono a cura dei compositori emergenti Alessio Gabriele, Massimiliano Cerioni, l’iraniano Madjid Tahriri e i reatini Claudia Rinaldi e Danilo Santilli.

Lo scorso anno la rassegna ha avuto un taglio, per così dire, “autarchico”. Fu in gran parte realizzata grazie ad un esperimento di crowd-founding e fu praticamente aliena a qualunque circuito istituzionale. Quest’anno si è aggiunta la collaborazione del Comune. Cosa è successo nel frattempo?

Niente di particolare per la verità. Abbiamo semplicemente sottoposto il progetto all’Assessore alle Culture Diego Di Paolo, che ci ha sorpreso con una adesione immediata alla nostra proposta. Una apertura che ci permette di portare un repertorio piuttosto atipico per il contesto al teatro Flavio Vespasiano.

In effetti nomi come quelli di Bruno Maderna e Luciano Berio, presenti sul cartellone, sembrano un mettersi in cerca di ascoltatori piuttosto smaliziati…

Mah, in realtà cerchiamo ascoltatori a tutto tondo. È vero che il repertorio può sembrare difficile, ma è anche ricco, articolato, colorato. Saranno dei bellissimi concerti. Noi speriamo di incanalare un po’ di persone curiose, disposte ad ascoltare senza farsi troppe domande e senza pregiudizi. Quello sarebbe il nostro successo. Per altro proveremo anche ad azzardare un confronto tra Bach e gli alcune scelte estreme della scrittura musicale contemporanea. Un tentativo per mostrare in quale modo da una stessa tavolozza si possano ottenere risultati sonori diversi ma ugualmente coerenti. Un parallelo con le arti figurative, potrebbe essere un discorso che indaga le corrispondenze tra la pittura figurativa e quella astratta.

Per altro questo tema della relazione sonora, delle molteplici possibilità della musica, attraversa tutta la rassegna…

Direi di sì. Non a caso il primo concerto è intitolato “Il violino e il suo doppio (digitale)”. Vedrà impegnata la violinista Cristina Constantin in un repertorio di classici contemporanei e musiche di recentissima produzione per violino ed elettronica. La serata conclusiva sarà invece dedicata al “pianoforte e i suoi… multipli”. Allo strumento ci sarà Lorenzo Meo: proporrà musiche per pianoforte ed elettronica di grande impegno virtuosistico.

Non resta che andare al Vespasiano!

Sì, le porte sono aperte: i concerti inizieranno alle ore 21 e l’ingresso è libero.