Ricordiamo il bardo all’Abbazia

Il 23 aprile scorso è stato il quattrocentesimo anniversario della morte di William Shakespeare. Ma non basta certamente un giorno per ricordare la monumentale (in tutti i sensi) opera del grande poeta e drammaturgo. Leggere e rileggere i suoi celebri fumetti o assistere alla rappresentazione di qualche sua commedia sarebbe già una prima adeguata forma di celebrazione. Ma quest’anno possiamo fare qualcosa di più.

Nell’ambito della campagna di promozione della lettura “Maggio dei Libri”, il prossimo 21 maggio dalle 17 alle 19 sarà possibile esibirsi nella suggestiva Abbazia di San Salvatore Maggiore (Concerviano) leggendo o recitando un pezzo del grande autore inglese. L’iniziativa, “Attori per un giorno, lettori per sempre”, permette di esprimere la propria passione davanti al pubblico previa iscrizione entro il 14 maggio (per e.mail maggiolibriabbazia@libero.it o al n. 370 30 53 557 da lunedi a sabato, ore 9-13/16-20).

L’esibizione non dovrà superare i 5 minuti e dovrà riguardare uno dei brani indicati sul sito www.abbaziasansalvatoremaggiore.it. Molto ampia e variegata la scelta sulla vasta opera shakespeariana. Si va dalle tragedie più note alle commedie, dai drammi storici agli indimenticabili sonetti. È possibile interpretare un monologo oppure 2 sonetti.

Potremo cimentarci col triste e tremendo inizio del Riccardo III, sentire con Giulietta un “tremito di paura”, scaldare gli animi con la retorica di Antonio, ridere con Falstaff e dubitare insieme ad Amleto. È così vasta la gamma di emozioni esplorata da Shakespeare che ognuno potrà riconoscersi in uno dei suoi personaggi.

E poi ci sono i sonetti. Delle “rappate sublimi” potremmo azzardare pensando al genere musicale così in voga in questo periodo. Potremo provare come fosse nostra la passione del poeta per il Fair Friend e per la Dark Lady, perdendoci anche noi in quell’ambiguità. Qualcuno magari si azzarderà a scegliere una tra le famose traduzioni alternative del sonetto 33, quelle di Ungaretti e Montale, che mostrano in quanti modi può dispiegarsi la magia poetica del bardo.

William sarebbe contento? Non lo sapremo mai, ma forse lui salirebbe sul suggestivo palcoscenico offerto dall’antica gradinata di accesso all’altare per recitare un sonetto del Petrarca. E noi non potremmo che applaudire.