Ricordando gli anni di Molinari «buon pastore»

La presentazione “centrale” avverrà qui in città il 21 settembre: in tale giorno, i reatini potranno salutare il carissimo monsignor Molinari in occasione della serata (in programma all’Auditorium Varrone con l’intervento di monsignor Lorenzo Chiarinelli) dedicata al libro che ripercorre gli anni del suo episcopato a Rieti. Ma nel mese di agosto si sono avuti due graditissimi anteprima in zone del territorio diocesano che conservano un affettuoso ricordo del periodo in cui il vescovo Giuseppe era il pastore della Chiesa reatina, quali il Leonessano e il Cicolano.

Prima serata a Leonessa, nel santuario che custodisce le spoglie dell’insigne santo compaesano. Dinanzi l’urna contenente le venerate ossa di san Giuseppe, accolti dal benvenuto del parroco padre Orante, hanno portato il saluto il sindaco Trancassini e il provinciale dei Cappuccini padre Ranieri (attuale reggente, in attesa del rinnovo delle cariche, della confraternita che ha in carico il luogo sacro), presente anche il leonessano monsignor Giuseppe Chiaretti, anche lui emerito (è “in pensione” da qualche anno dalla sede arcivescovile di Perugia) come il confratello Molinari, che ha di recente lasciato la guida dell’arcidiocesi dell’Aquila al suo successore e che ha molto gradito l’idea di Luciano Martini, storico direttore della rivista diocesana Frontiera, di dare alle stampe il volumetto intitolato E venne il Buon Pastore, che raccoglie scorci di cronache, insegnamenti, esperienze del suo episcopato in terra reatina. Un libro, ha spiegato Martini, nato proprio raccogliendo e cucendo brani di articoli, editoriali e discorsi, attinti sfogliando la raccolta di Frontiera di quegli anni Novanta, in modo da ripercorrere le principali tappe della prima avventura episcopale di don Giuseppe. Un bel regalo per lui, che sotto le macerie del terremoto che ha danneggiato l’episcopio aquilano ha perduto tanti ricordi, che ora possono riaffiorare da queste pagine, oltre che dall’incontro con i reatini che, grazie alla presentazione di tale volumetto, ha l’occasione di rincontrare. Diversi erano i leonessani presenti alla serata, memori di tanti incontri vissuti con monsignor Molinari in diverse circostanze, tra cui spicca quella vacanza speciale da lui trascorsa sull’altopiano in un’estate in cui volle visitare tutta la miriade di paesini dell’ampio territorio: uno dei molti ricordi che il libro richiama (la stessa foto in copertina venne scattata proprio in una delle ville da lui visitate), come sottolineato dalle parole del relatore don Elio Zocchi, vicino di casa delle genti leonessani nei lunghi anni trascorsi come parroco nella confinante Cascia.

Al vicario generale, don Ercole La Pietra, è invece stata affidata la presentazione del volume nel secondo incontro che, una settimana dopo, ha nuovamente permesso a Molinari di riabbracciare tante persone venute a salutarlo. A Borgo San Pietro, grazie all’accoglienza delle suore francescane di Santa Filippa Mareri, sono giunti da diversi paesi del Cicolano. Sul palco del teatrino dell’istituto, nella serata moderata da Luciano Bonventre (giovane studioso della zona), hanno recato il saluto il sindaco di Petrella Salto Gaetano Micaloni e la badessa emerita madre Margherita Pascalizi, prima dell’apprezzata relazione di don Ercole che ha aiutato a ricostruire il percorso pastorale compiuto dalla comunità ecclesiale reatina sotto la guida di Molinari. Ma a sottolineare l’intenso legame con un indimenticato “buon pastore” sono state soprattutto, qui a Borgo San Pietro come la settimana prima a Leonessa, le numerose testimonianze che i presenti tra il pubblico – compresi alcuni sacerdoti – hanno voluto condividere, attestando il grande affetto verso il vescovo di un tempo che, commosso, ha voluto ringraziare tutti, dicendosi lieto della pubblicazione di questo libro che ha permesso di «raccogliere i tanti frammenti di una storia semplice, ma per me bellissima. E che, malgrado la mia piccolezza, è sempre un pezzo di storia dell’antica e gloriosa Chiesa reatina».

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