Ricci (Fim Cisl): preoccupazione per il futuro della Solsonica

Il collettivo aziendale della Fim Cisl esprime una forte preoccupazione per il futuro della Solsonica.

Ieri di è riunito il Collettivo aziendale della Solsonica per fare il punto sulla vertenza, nel dibattito scaturito sono emerse tante contestazioni nei confronti della dirigenza aziendale in merito alle scelte fatte fino ad oggi.

«In Particolare – fa sapere il segretario Fim Cisl Rieti Giuseppe Ricci – il fatto che negli ultimi 2 anni non si è fatta nessuna diversificazione sui prodotti, gli investimenti fatti (ad esempio il reparto Celle oggi chiuso) hanno portato l’azienda EEMS allo scorso 31 agosto in una posizione finanziaria netta un saldo negativo pari a 48,687 milioni di euro. Mentre in riferimento alla più recente scelta (vedi l’intenzione di produrre in Brasile) non si evidenziano dei vantaggi nei confronti dei lavoratori Reatini, che ricordiamo sono loro che hanno permesso di far crescere la EEMS, ma solo l’opportunità di entrare in quel mercato producendo in loco , quindi non si può parlare di internazionalizzazione ma di delocalizzazione».

«Altra nota negativa – secondo Ricci – è l’ulteriore errore fatto nella chiusura di Solsonica Energia soprattutto dopo quella campagna di pubblicità fatta con investimenti che oggi risultano persi e invece potevano tornare utile in quando il mercato e gli incentivi si stanno concentrando su “Sora Maria” domestico. Per ultimo , ma non per importanza, si continuano a penalizzare i lavoratori con un ulteriore blocco della produzione per 2 settimane di cigo andando oltre quello concordato precedentemente».

A fronte delle scelte sbagliate fatte fino ad oggi, la Fim congiuntamente alle altre organizzazioni sindacali e ai lavoratori non permetterà lo smantellamento del sito, anche attraverso lo spostamento dei macchinari.

«La Fim – conclude Ricci – chiede all’azienda di presentare un piano industriale, così come si è impegnata in sede ministeriale, che preveda un rilancio dell’azienda e non un piano solo di riduzioni costi, al Governo di attivarsi per trovare una soluzione alla vertenza anche attraverso nuovi investitori, alle istituzioni locali di supportare tali richieste».