Reate Festival

Reate Festival: chiuso in bellezza il ciclo organistico. Attesa per «Verdi contro Wagner»

Alessandro Alonzi con un repertorio europeo scelto ad hoc per l’organo Pinchi della Chiesa di San Giorgio ha chiuso in bellezza il ciclo organistico del Reate Festival. Prossimo appuntamento il 6 novembre nell’ambito del Progetto Scuole con un concerto-melologo per voce recitante dedicato al binomio Verdi-Wagner in un’accattivante elaborazione dello scrittore Sandro Cappelletto e del compositore Matteo D’Amico.

Il terzo e ultimo concerto del ciclo organistico del Reate Festival è stato proposto domenica 3 novembre da Alessandro Alonzi, solista che il festival ha reinvitato dopo lo splendido concerto dell’anno scorso. Il programma era stato scelto ad hoc per l’organo Pinchi della Chiesa di San Giorgio, uno strumento con un’accordatura diversa dalla maggior parte degli organi disponibili (per gli esperti a 465 Herz), con temperamento inequabile, che permette di mettere in luce particolari effetti espressivi. Alonzi ha quindi esplicitamente fatto attenzione a non scegliere composizioni con tonalità inadatte a questo temperamento, e a offrire uno sguardo alla letteratura di diversi paesi europei. L’Olanda di Sweelinck, l’Italia di Pasquini, la Germania di Bach e Buxtehude (quest’ultimo ricorreva quasi in forma ciclica, in apertura, nel mezzo e in chiusura) con una ‘chicca’, ovvero un brano di Mozart per organo automatico con effetti speciali che questo organo possiede, ovvero imitazioni di suoni di uccelli e di sonagli.

La solidità e la musicalità di Alonzi sono stati una conferma per il pubblico del Festival, che ha potuto godere ancora una volta di un repertorio e di uno strumento di grande qualità.

L’ultimo concerto (6 novembre ore 11) destinato al Progetto Scuole, appena prima dell’opera Turandot che chiude la programmazione dedicata, è incentrato su un tema appassionante e molto didattico che ha particolarmente interessato il pubblico delle scuole, al punto da richiedere uno spostamento dall’Auditorium Varrone al Teatro Flavio Vespasiano dato l’esito di un maggior numero di adesioni.

Verdi contro Wagner è un melologo per voce recitante e ensemble strumentale, incentrato su un episodio significativo della vita e della parabola artistica di Giuseppe Verdi: la sua presenza a Bologna, il 19 novembre 1871, ad una delle repliche della prima rappresentazione italiana del Lohengrin di Richard Wagner, un avvenimento che suscitò una vasta eco nel mondo musicale italiano e che cade in un momento particolarmente critico della personale vicenda artistica di Verdi, poche settimane prima del debutto egiziano di Aida.

Nata per unirsi al ritmo e alle cadenze della narrazione, la musica di Matteo D’Amico si muove agilmente tra citazioni verdiane e wagneriane, che spiccano qua e là d’improvviso come  citazioni mascherate. Citazioni che sottolineano i momenti più drammatici e ricchi di pathos, là dove prende corpo quello che fu, in quel pomeriggio bolognese del 1871, un autentico ‘scontro’ tra due universi umani ed artistici come quelli di Verdi e Wagner .

Il testo, scritto dal giornalista e scrittore Sandro Cappelletto, sarà recitato dall’attore Simone Ruggiero, l’esecuzione è dell’Ensemble Bruno Maderna diretto da Gabriele Bonolis e sarà preceduta da un’introduzione di Cappelletto e D’Amico, un’occasione preziosa per il pubblico dei ragazzi di conoscere di persona lo scrittore e il compositore.