Provincia di Rieti: il dissesto idrogeologico è un problema urgente

Ne parliamo con Crescenzio Bastioni, responsabile del C.E.R. Protezione Civile Rieti, per capire l’aspetto tecnico e preventivo di un argomento che ci riguarda così da vicino.

Bastioni, quali sono le cause principali del dissesto idrogeologico?

Innanzitutto ci sono i fattori naturali che pongono il nostro territorio tra quelli a rischio idrogeologico. Fattori che però sono condizionati, anche nelle nostre zone, dall’azione dell’uomo. Per questo vanno individuate le condizioni di rischio e adottati interventi per la sua riduzione.

Nella nostra provincia il rischio idrogeologico come si manifesta?

Le manifestazioni più frequenti sono smottamenti, frane e alluvioni anche se, fortunatamente non così drammatiche come quelle registrate in altre zone della Penisola. Ma questo non deve comunque farci abbassare la guardia.

Ha parlato di frane. Quali sono le cause che le scatenano?

Le cause sono diverse, ma in linea di massima, alla quantità d’acqua caduta vanno sempre uniti il disboscamento e gli incendi che giocano un ruolo importante proprio nel manifestarsi di frane. Anche la modificazione dei territori operata dall’uomo, molto spesso senza alcun rispetto dell’ambiente, può causare cedimenti del terreno.

A volte anche con esiti devastanti.

Effetti che dipendono dal corpo della frana. Ci sono, infatti, dissesti franosi a bassa pericolosità poiché sono caratterizzati da una massa ridotta e da velocità ridotta. Altri dissesti, invece, sono molto più pericolosi perché più veloci e caratterizzati da una massa di detriti e terra notevole.

Stessa pericolosità anche per le alluvioni?

Le alluvioni sono una delle manifestazioni del dissesto idrogeologico e si verificano quando le acque di un fiume, non contenute dalle sponde, si riversano nella zona circostante arrecando danni a edifici, vie di comunicazione e zone agricole.

Anche queste dovute, in parte, all’incuria dell’uomo?

In parte sì. Per esempio, anche per ciò che riguarda il nostro territorio, la mancata pulizia degli argini e la presenza di detriti o di vegetazione che rendono difficoltoso il deflusso dell’acqua sono una causa importante.

Quindi si torna a parlare di prevenzione ed organizzazione.

Per questo sono fondamentali il sistema di allertamento ed i piani di emergenza e un sistema di coordinamento delle attività. Da qui l’importanza dei modelli di previsione e una rete di monitoraggio, fondamentali per allertare gli organi istituzionali presenti sul territorio con il maggior anticipo possibile e ridurre così il rischio per la popolazione e limitare i danni al territorio.

In caso di frane e alluvioni ci sono dei comportamenti da adottare per esporsi il meno possibile a rischi. Quali sono questi comportamenti?

Per prima cosa va detto che, in caso di frana, le case non possono fermarne la corsa. Inoltre ci si deve allontanare dai corsi d’acqua visto che potrebbero verificarsi delle colate di fango. Si deve anche cercare di raggiungere un luogo elevato. Le frane spesso trascinano pietre od oggetti che potrebbero colpire chi si trova nelle vicinanze e quindi si deve prestare molta attenzione mentre ci si allontana.

E in caso di alluvione?

In caso di alluvione dobbiamo sapere che l’acqua dei fiumi è inquinata e trasporta detriti galleggianti che possono anche ferire. Inoltre è anche pericoloso mettersi in auto visto che le strade diventano dei fiumi in piena. I beni vanno messi in salvo solo se si è in condizioni di massima sicurezza. Per questo, se si ha tempo, si possono posizionare paratie a protezione dei locali situati al piano terra e bloccare le porte di cantine o seminterrati.

Spesso il primo istinto è quello di salire in auto ed allontanarsi.

E spesso infatti le auto diventano una trappola. Per questo l’uso dell’automobile è da evitare, tranne in casi strettamente necessari evitando comunque di transitare lungo gli argini e sopra ponti o passerelle. Un’altra cosa fondamentale è di non imboccare mai i sottopassi che si allagano facilmente trasformandosi in vere e proprie trappole.