È stato presentato il Piano di gestione e assestamento forestale (Pgaf) del Comune di Rieti, un documento il cui iter ha attraversato le amministrazioni comunali che si sono susseguite dal 2009 e che oggi si conclude dopo il lavoro dei precedenti assessori all’Ambiente, Antonio Boncompagni e Carlo Ubertini e di quello in carica Claudio Valentini, intervenuti alla presentazione. In sala consiliare erano presenti i tecnici che hanno redatto il Piano, tra cui il dottore forestale Franco Onori e Maurizio Rosati, dirigente della Riserva naturale dei laghi Lungo e Ripasottile.
Il Piano disciplina la gestione responsabile degli oltre 2.200 ettari di patrimonio verde comunale fino al 2021 ed è stato redatto grazie a un finanziamento concesso dalla Regione Lazio nel 2009, per poi essere adottato all’unanimità con deliberazione di consiglio comunale nel luglio 2014. Il territorio ricompreso nel Piano ricade, inoltre, nella zps dei Monti Reatini e nella zps dei Monti Tancia e Pizzuto. Nella pianificazione si è tenuto conto dell’elevato valore ambientale e delle possibili attività legate alla conservazione e all’utilizzo sostenibile.
Il Pgaf prevede un piano dei “tagli” decennale e di proiezione di lungo periodo, nonché una definizione e suddivisione in 5 “comprese”: fustaie; boschi cedui a prevalenza di latifoglie decidue; boschi cedui di protezione produttivi fuori mercato e di neoformazione; pascoli, formazioni arbustive e incolti; rimboschimenti di conifere.
«Quando si parla di ambiente non ci sono appartenenze politiche – spiega Valentini – si ragiona in termini scientifici nella convinzione che la biodiversità è un bene primario. L’attività amministrativa mira all’ottenimento di finanziamenti per dare stabilità ai nostri boschi in modo da fare anche prevenzione contro il dissesto idrogeologico e i recenti eventi di Lisciano sono la testimonianza che è urgente intervenire in un contesto carente di risorse. Quello che abbiamo presentato – prosegue – è un Piano atteso da anni che ha attraversato tre amministrazioni comunali, per questo siamo soddisfatti del completamento dei lavori».
«Nel 2009 sono riuscito ad intercettare il finanziamento della Regione Lazio – prosegue Boncompagni -. Il Piano rappresenta uno strumento di interesse vitale per una realtà territoriale come la nostra che ha una vocazione ambientale».
«Ci tengo a sottolineare tre punti – spiega Ubertini -. Il primo è quello di evidenziare l’invito ricevuto dall’assessore Valentini, un atto non scontato e che mostra un continuum amministrativo. Su questo Piano di gestione e assestamento forestale, infatti, ho lavorato molto, trasferendo quelli che sono i miei indirizzi e convinzioni. Altro punto è quello della consapevolezza che c’è un salto culturale, si è passati da un obiettivo primario esclusivamente economico dell’uso del patrimonio boschivo a un uso multifunzionale che guarda alla conservazione e alla valorizzazione paesaggistica, alla manutenzione territoriale permettendo comunque un utilizzo economico. Il Piano è, inoltre, una precondizione per attingere a finanziamenti cospicui sia da parte delle Regione sia dell’Unione europea. L’ultimo punto è che il documento può guardare a una prospettiva temporale che va oltre il 2021».