Polizia e Vigili del Fuoco: «Renzi, le uniformi non sono grasso che cola!»

«Caro Renzi, non sono i poliziotti, i penitenziari, i forestali, i vigili del fuoco e le altre uniformi del comparto sicurezza e difesa ad avere grasso che cola, qui non c’è più nulla da tagliare. Non servono altre chiacchiere o promesse, servono risposte, serve una vera riforma della sicurezza, serve lo sblocco delle retribuzioni, perché poi nemmeno noi sindacati saremmo in grado di tenere la base».

È quanto affermano i sindacati autonomi Sap, Sappe, Sapaf e Conapo riuniti nella Consulta Sicurezza, il più rappresentativo organismo del personale dello stato in uniforme, con oltre 43.000 iscritti nei comparti interessati.

Secondo i Segretari Generali Gianni Tonelli (SAP – Polizia di Stato), Donato Capece (SAPPe – Polizia Penitenziaria), Marco Moroni (SAPAF – Corpo Forestale) e Antonio Brizzi (CONAPO – Vigili del Fuoco) è già al limite la sicurezza dei cittadini dovuta ai tagli alle assunzioni, ma anche agli addestramenti, le dotazioni ed il carburante: «Questo al premier Renzi dev’essere chiaro. Venga a trovarci nella nostre sedi di servizio – tuona Andrea Faraglia segretario provinciale conapo Rieti Vigili del Fuoco – l’accompagneremo volentieri per farle toccare con mano in quali condizioni dobbiamo lavorare, mezzi vetusto di ormai 30 anni che giornalmente presentano seri problemi di affidabilità, attrezzature fondamentali per risolvere gli interventi che scarseggiano o fuori servizio, uniformi da lavoro rammendate come pezzenti perché i magazzini centrali sono privi di scorte e mi fermo qui».

Nel rendere noto che il personale rappresentato «resta mobilitato con il presidio permanente a Montecitorio fino al 26 settembre – continua Faraglia – martedì 9 settembre il nostro camper, che sta girando l’Italia nell’ambito dell’operazione #piazzapermanente, sarà a Rieti, per spiegare ai cittadini le condizioni in cui versiamo e i rischi che corrono se il governo non attuerà una vera riforma della sicurezza».

«Andremo avanti a oltranza – conclude Faraglia – ci prepariamo a ulteriori azioni eclatanti, se non saremo ascoltati».