Tutti i format del Peperoncino

È quasi ai nastri di partenza la terza edizione di Rieti Cuore Piccante, Fiera Campionaria Mondiale del Peperoncino. Dal 29 agosto al 1 settembre, le principali piazze e vie del centro storico verranno occupate dagli stand e dagli eventi che caratterizzano la manifestazione. Quel che resta della nostra bella architettura medievale è già stata abbinata ai primi peperoncini giganti. Nelle piazze sono stati sistemati gli stand. Anche sotto gli archi del Vescovado c’è attività: sono in fase di allestimento le teche in cui saranno esposte le varie specie del vegetale.

Ma la città di Rieti non è la sola a movimentarsi per il peperoncino. Basta fare una rapida ricerca su internet per scoprire quanto questo frutto della terra sia amato in tutta Italia. A nord, per esempio, presso il Leone Shopping Center (area commerciale sorta all’interno del un quadrilatero costituito da Brescia, Verona, Mantova e Cremona, a breve distanza dal lago di Garda) negli stessi giorni di Rieti Cuore Piccante si terrà la seconda Mostra mercato dedicata al Capsicum.

Grazie alla collaborazione con una azienda agricola del mantovano specializzata – e da quest’anno certificata come Azienda PIC dall’Accademia Italiana del Peperoncino – dal 31 agosto al 1 settembre la galleria del centro commerciale sarà invasa da piante di peperoncino originarie di tutto il mondo.

In esposizione ci saranno più di 60 varietà, provenienti da oltre 20 nazioni, fra cui India, Brasile, Messico, Perù, Bolivia, Bulgaria e Cina. Tra i campioni presenti va citato il più piccante in assoluto: il temibile Trinidad Scorpion, dalla piccantezza definita “nucleare”. Ci saranno anche Bhut Jolokia, conosciuto come “Peperoncino Re Cobra”, e il Naga Morich dal sapore fruttato che ricorda albicocche e pere abbinato ad una piccantezza estrema. Faranno parte del gruppo anche il Seven Pod, la cui bacca «è sufficiente per rendere piccanti 7 pentole di fagioli», la varietà chiamata “Capezzolo di Scimmia”, e molte altre ancora.

Immancabili, ovviamente, gli eventi di contorno per coinvolgere il pubblico e affezionarlo alla “gastronomia piccante”. Sabato 31 agosto, ad esempio, lo chef Alessandro Polver si esibirà nell’elaborazione di alcuni stuzzichini, ovviamente a base di peperoncino. Domenica 1 settembre, invece, i protagonisti della giornata saranno i fan della spezia, che potranno partecipare ad una competizione gastronomica a tema.

Un bel copione, insomma. Ma con poche variazioni è possibile vederlo rappresentato anche altrove. Un esempio nel centro Italia – oltre allo straordinario evento di Rieti, s’intende – lo ha dato Perugia. Nella frazione di Pila, dal 19 al 28 luglio, si è infatti tenuta “Piccantissima”, manifestazione organizzata con il coinvolgimento della delegazione perugina dell’Accademia Italiana del Peperoncino. L’intento è di creare occasioni d’incontro tra l’Umbria ed altre Regioni d’Italia, utilizzando il peperoncino come punto di raccordo.

Anche in questo caso sono stati molti gli avvenimenti caratteristici della kermesse “piccante”. La cucina, ovviamente, è sempre protagonista. La formula è stata quella di affiancare alla tradizione umbra le migliori specialità al peperoncino di Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. I piatti più rappresentativi delle tradizioni regionali si sono alternati nel menù delle varie serate. Ma non sono di certo mancate le occasioni culturali e musicali, né si è fatto a meno degli immancabili ammiccamenti maliziosi.

Guardando a sud, invece, è d’obbligo segnalare il Festival del Peperoncino di Diamante. La grande manifestazione calabrese, la cui prima edizione risale al 1992, sembra essere il modello su cui vengono plasmati i vari eventi piccanti che si organizzano sullo Stivale. La proposta è caratterizzata dalla volontà di mettere in luce il peperoncino e la cultura piccante a 360 gradi. Oltre alla presenza di numerosi stand gastronomici, infatti, il festival comprende attività di intrattenimento e culturali, che spaziano dall’arte al cinema, dalla medicina alla satira.

E questi, ovviamente, sono solo alcuni esempi. I piccoli e grandi eventi (sagre, feste e fiere) dedicati al peperoncino si stanno moltiplicando. Di sicuro la strategia piccante funziona e porta vantaggio ai produttori specializzati, alle regioni del Sud, e ovunque il peperoncino, in quanto prodotto tipico, sia ben radicato nel tessuto culturale ed economico.

Di sicuro ci dev’essere un bel ritorno anche per la città di Rieti, o almeno qualcosa che ci assomiglia. Eppure, i soliti disfattisti continuano a seminare il dubbio. I più irriducibili sfiorano il nichilismo. Ma quale arricchimento, dicono. Questa smania di importare prodotti e usanze è piuttosto il segno di una certa omologazione del gusto. E forse anche del pensiero.

Quelle mille specie di peperoncino, provenienti da ogni angolo del pianeta, sembrano avere la stessa varietà dei tanti televisori in vendita nei mega store dell’elettronica. Sono tutti diversi per prezzo, dimensioni e proprietà. Ma servono invariabilmente a propinare ovunque la stessa pappa. Ovviamente in salsa piccante.