Pd, Antonio Ventura: alcune riflessioni

Sono passati alcuni giorni dalla presentazione della mia candidatura a segretario provinciale del PD e questo mi ha permesso di incontrare i diversi territori, parlare con molti circoli e tantissimi militanti. Da questo scaturiscono alcune riflessioni, in parte già presenti nella piattaforma programmatica, che voglio condividere con quelli che non sono riuscito a raggiungere, ma anche con i tanti elettori, che la tessera non l’hanno mai fatta o non l’hanno rinnovata per la rabbia provata difronte ad un partito che si è dimostrato incapace di rispondere alle esigenze dei cittadini, che quindi non parteciperanno magari a questa fase congressuale locale, ma che sono una risorsa importante per il nostro partito, da riconquistare.

Alle polemiche scaturite in questi giorni, le accuse su correnti, personalismi, ripartizioni delle tessere, voglio contrapporre il contatto con la passione vera e vitale degli iscritti che animano ancora le sezioni del nostro partito. Davanti a questo impegno, continuo, partecipato, si accresce in maniera forte la convinzione che è questa la strada da seguire, è da qui che dobbiamo ricominciare. In questi anni il partito si è indebolito perché hanno prevalso logiche autoreferenziali, è spesso venuto meno il principio di responsabilità, si sono ridotti gli spazi di discussione e condivisione. Servono canali di partecipazione, sedi di condivisione, serve valorizzare il ruolo degli iscritti senza rinunciare al coinvolgimento degli elettori e valorizzare il pluralismo delle idee senza scadere nel correntismo deleterio, premiando il merito e riconoscendo il consenso. Aprire il dialogo con tutti i circoli, aldilà delle appartenenze correntizie non significa che non ci deve essere una forte e dura dialettica interna, anche estenuante ma leale, senza sconti per nessuno; ma si deve poi arrivare a decidere, per avere un partito forte bisogna anche saper scegliere, decidere ed arrivare alla linea che il partito fa sua.

La lealtà, soprattutto all’interno di un importante momento di confronto come quello che viviamo, è per me un punto imprescindibile, per cui non interessa neanche a me “parlare delle caratteristiche, positive o negative che siano, dell’altro candidato”, ma certamente vorrei far notare che la mia candidatura è stata, ed è sostenuta non solo dall’importante componente AreaDem alla quale appartengo, non solo dall’on. Melilli e dall’assessore Refrigeri, che naturalmente ringrazio, ma da molti iscritti e dirigenti appartenenti anche ad altre componenti ‘storiche’ del partito, dagli amici, come il vicesindaco di Rieti Emanuela Pariboni, che hanno recentemente aderito al progetto di Goffredo Bettini Campo democratico, da molti amici e compagni di partito che nella successiva fase congressuale nazionale faranno scelte diverse, da molti ragazzi della giovanile, che hanno costituito un comitato elettorale e che mi stanno aiutando in modo particolare a raggiungere i loro coetanei, facendo arrivare anche sui social network le nostre linee programmatiche. Insomma uno schieramento, ampio, trasversale oltre che composito.

Un’ultima breve riflessione la voglio fare sui giovani, perché su loro e sul loro aiuto punto molto. So che “puntare sui i giovani, sulle giovani generazioni” come “rinnovare la classe dirigente” sono frasi abusate, soprattutto negli ultimi mesi dalla politica, ma credo sia sotto gli occhi di tutti che il processo di chiusura in sé stesso del partito ha generato in particolar modo un allontanamento delle giovani generazioni (basta ricordare le percentuali ottenute a febbraio!) che possono invece dare nuova linfa e vitalità alla proattività di un partito che ha nella sua definizione principi come partecipazione, rinnovamento, dialogo, integrazione, multiculturalità. Per essere in grado di comunicare con le giovani generazioni dobbiamo saper utilizzare anche i loro canali, dando loro la possibilità di arrivare a noi utilizzando appunto social network, web, forum. Così facendo riusciremo anche a comprendere meglio e a mettere al centro delle nostre analisi e conseguenti proposte, le tematiche sensibili alle giovani generazioni e tornare ad essere ciò che un partito di sinistra ha sempre rappresentato: un punto di riferimento fisico ed ideologico, dando loro la libertà di confrontarsi e di sentirsi parte attiva dei processi politici dei loro territori. Proprio per ascoltare le loro idee, le loro proposte e comprendere meglio cosa si aspettano per es. i giovani dal futuro partito provinciale, partiremo dall’ascoltare quei ragazzi che già hanno scelto di aderire al pd, che già sono militanti nei circoli e nei territori, che sono amministratori di molti comuni, venerdì 8 novembre alle ore 17.30 presso la federazione prov. di via Cintia.

In questa settimana, durante il prossimo weekend si terranno tutti i congressi di circolo e so il lavoro importante che tanti stanno facendo sui territori per darmi la possibilità di iniziare insieme questo nuovo percorso, e assumermi la responsabilità di concretizzare le tante parole dette in fatti, in risultati. Ma senza dubbio un grande entusiasmo ed ottimismo può e deve venire dall’importante risultato ottenuto domenica al congresso del circolo della città di Rieti, che ha visto l’elezione a segretario cittadino dell’amico Ruggero Curini, a cui faccio i migliori auguri per il lavoro che l’aspetta, e ha consegnato a me e ai miei sostenitori il 68.5% dei voti (511 su 748 votanti) e 27 delegati su 38. Nei punti programmatici che ho consegnato insieme alla mia candidatura ho ricordato una frase di Monicelli che affermava che la parola speranza è una fregatura, perché il concetto stesso dello sperare ci da l’alibi del non agire; a noi invece ora, sulla scia di quanto ottenuto a Rieti, non resta che agire, e lavorare per realizzare un PD: partecipato, che mette insieme l’entusiasmo dei giovani all’esperienza degli anziani, forte e centrale nelle scelte e ma decentrato nella costruzione dei processi decisionali.