“Notte dei diritti umani” in piazza Vittorio Emanuele

Un tavolo, una capanna di cartone ed una tenda. Il Comitato Reatino Diritti Sociali è sceso in piazza Vittorio Emanuele per quella che, anche un grande striscione affisso sul Palazzo di Città, è stata definita “la notte dei diritti umani”.

Molti cittadini stranieri, ma anche tanti italiani che chiedono una casa. «Proviamo tutti – si legge nel volantino – magari dopo aver perso il lavoro e aver trovato tutte le porte chiuse, a vivere un solo giorno, con l’angoscia di essere sfrattati da casa, senza un posto dove andare a dormire con i propri figli. Non sapere se troveremo da mangiare, ed essere costretti a recarci, per un solo pasto al giorno, alla mensa dei poveri. Centinaia di persone, ogni giorno, sono costrette a recarsi alla Caritas a prendere qualche litro di latte, un po’ di pasta e scatolette di legumi. Continuano a sfrattare famiglie con bambini. E, come se non bastasse, migliaia di esseri umani ogni giorno cercano di fuggire dalla guerra, dalla morte per tortura e dalla fame. Hanno attraversato deserti, subìto arresti e vessazioni alla disperata ricerca di un luogo dove trovare accoglienza, umanità, giustizia».

Le richieste dei manifestanti sono chiare: blocco degli sfratti, passaggio da casa a casa per coloro che devono abbandonare un alloggio indispensabile al proprietario, censimento, recupero e pieno utilizzo degli alloggi popolari vuoti e degli edifici pubblici inutilizzati con immediata assegnazione ai senza casa, proibizione ai gestori di distacco della corrente elettrica, dell’acqua e del gas per le famiglie in condizione di povertà, garanzia di buoni alimentari per le famiglie e le persone indigenti, verifica di quanti hanno effettivamente diritto alle forme di assistenza pubblica, ricerca attiva di lavoro, anche di utilità pubblica, per tutti coloro in grado di lavorare, priorità di spesa in favore dei bisognosi di casa e cibo rispetto a tutte le altre forme economiche a disposizione del Comune.

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