Narni centro d’Italia? Allora si prenda la Caciotta!

Lasciatemi subito dire che per questa cosa del centro d’Italia io sto con i narnesi. Anche perché la notizia è ufficiale: domenica 22 febbraio l’ha data il Tg1 delle 20. Più vero di così!

Eppure la novità sembra incontrare una inspiegabile resistenza. Vale allora la pena di ricordare che è presente da giorni sui siti internet di informazione dell’Umbria, che è stata ripresa dai giornali, che è stata ribattuta dall’Ansa.

E se non bastasse, ci pensa la pagina di Wikipedia dedicata alla cittadina umbra a tagliare la testa al toro. Consultando la voce “Narni” l’informazione viene data per certa già dalle prime due righe. E la nota a pié pagina precisa che la fonte (“Qui Touring”, Touring Club Italiano, p. 21) risale addirittura al gennaio 2003.

Hai voglia i detrattori a dire che Wikipedia è inaffidabile e assegna lo stesso titolo pure a Rieti. Per l’enciclopedia digitale è solo un dato “tradizionale”, seppure fondato su solide testimonianze storiche griffate da Marco Terenzio Varrone, Dionigi di Alicarnasso e Publio Virgilio Marone.

Sono nomi autorevoli, è vero, ma oggi la cultura classica è in deciso declino. E giustamente il telegiornale non ne ha tenuto conto, seguendo piuttosto la teoria elaborata da un pensionato perugino usando la cartografia militare. Avrebbe identificato senza ombra di dubbio il “vero centro d’Italia” appena fuori il centro abitato di Narni, in un bosco che con grande originalità è stato già ribattezzato “bosco centro d’Italia”.

E pare che gli amministratori umbri – che ci sanno fare – abbiano già bello e pronto un piano per avviare lo sfruttamento commerciale e turistico della nuova toponomastica, con tanto di strategia di marketing indirizzata all’Europa.

A questo punto io direi di chiudere la partita donando a Narni la Caciotta. È giusto infatti coniugare oneri e onori. E finalmente il pregevole monumento avrebbe una degna collocazione, mentre oggi pare quasi soffocare nello spazio angusto di piazza San Rufo.

Purtroppo, però, non c’è da sperare troppo nella lungimiranza dei nostri amministratori e dei nostri addetti al turismo. Come sempre hanno occasioni d’oro per le mani e se le lasciano sfuggire.

Ma forse per una volta hanno ragione loro: di aria fritta se ne intendono e sanno bene che certi consommé di opinioni sono assolutamente innocui: sono buoni per l’edizione del lunedì dei giornali e poco altro.