Miccadei: in Consiglio potrò finalmente potrò dire la mia

Bene hanno fatto i consiglieri Cascioli e Sebastiani a ricordare che nel prossimo consiglio comunale dell’11 febbraio si discuterà e si voterà anche la mozione di sfiducia presentata dalla minoranza nei miei confronti per una presunta quanto ridicola incompatibilità alla carica di Presidente della commissione bilancio.

Ridicola perché, a meno che i legislatori Cascioli e Sebastiani nottetempo non abbiano scritto una  nuova norma, al momento non ne esiste una che sancisca l’incompatibilità di un consigliere comunale, seppur Presidente di commissione, a svolgere il suo ruolo se nello stesso comune lavora un proprio congiunto.

Ciò premesso, dicevo, che bene hanno fatto i censori della moralità a ricordare la discussione di questa mozione, così il Consiglio comunale desterà la curiosità e l’attenzione del maggior numero possibile di cittadini e di giornalisti che avranno modo, finalmente, di conoscere le ragioni profonde che sono alla base delle quotidiane calunnie dei consiglieri Cascioli e Sebastiani. I quali mostrano nei miei confronti e della mia famiglia un livore ed un accanimento personale a dir poco inquietanti.

Attendo con ansia il consiglio comunale dell’11 febbraio, lo attendo molto più di quanto non facciano i paladini della giustizia Cascioli e Sebastiani. Finalmente avrò modo di rompere il silenzio che ho dignitosamente mantenuto in tutti questi giorni: non perché non avessi argomenti per controbattere alla furbetta del camperino e al sindacalista occulto dell’Ugl (piuttosto, consigliere Sebastiani: è opportuno che lei che è responsabile del centro servizi Ugl di Rieti sia anche il Presidente della Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Rieti? È sicuro di riuscire a garantire l’imparzialità del suo ruolo? Ci sono vertenze di lavoro contro il Comune di Rieti da parte di iscritti al sindacato UGL?), ma perché ritengo che il Consiglio comunale sia la sede giusta e corretta dove un consigliere debba esprimersi, il resto sono chiacchiere degne del peggior bar di Caracas.

Tuttavia nemmeno posso permettere a degli individui senza scrupoli di continuare a gettare fango sulla mia persona senza reagire in alcun modo. In questi giorni mi sono reso conto che volare alto a volte è controproducente se le persone intorno a te strisciano come serpenti velenosi.

In Consiglio comunale comunque, mentre ci appresteremo a riconoscere la legittimità degli ingenti debiti fuori bilancio, generosamente lasciati in eredità a questa Amministrazione anche dall’allegra gestione del settore della Polizia Municipale da parte dell’ex comandante Enrico Aragona, marito della consigliera Sonia Cascioli, sarà quest’ultima che ci spiegherà meglio se sia etico che un intera città debba pagare le aliquote dei tributi al massimo e rinunciare a tanti servizi importanti come la manutenzione delle strade, l’illuminazione pubblica e tanto altro ancora, per ripianare i debiti lasciati dal marito. In quella sede forse ci spiegherà anche se sia  stato opportuno, seppur legittimo per carità, che le già esigue casse comunali abbiano dovuto sopportare nell’anno 2013 l’esborso di ben 25.000 euro come rimborso alla società Alfa ProJet s.r.l. con sede a Roma, di cui la consigliera Cascioli era dipendente.

Sarà stato questo il motivo per cui i prodi consiglieri Cascioli e Sebastiani nell’ottobre del 2014 hanno costituito la federazione “Uniti per Rieti” piuttosto che formare un unico gruppo consiliare? Meglio stare uniti pur restando entità distinte così da mantenere entrambi il ruolo di capogruppo e percepire il gettone delle Commissioni consiliari e i rimborsi dal datore di lavoro?

Sicuramente le tante famiglie in difficoltà che vengono strumentalmente chiamate in causa dai due “moralizzatori” Cascioli e Sebastiani, sentendo per una volta anche un’altra campana, avranno ottimi spunti di riflessione.

La consigliera Cascioli,  diffamando le persone e inventando l’inverosimile cerca di buttarla in caciara perché sa bene quanti scheletri contiene il suo armadio.

Dal canto mio, io sono tranquillo. Non ho mai fatto in vita mia niente di illegale, né di illegittimo, ho rapporti quotidiani con la Procura della Repubblica solo ed esclusivamente per ragioni legate al mio lavoro, in quanto Ufficiale di Polizia Giudiziaria.

Io non vivo di politica, il mio incarico di Presidente della commissione Bilancio, che svolgo a titolo  gratuito con grande onore e soddisfazione, non è una poltrona per la quale c’è la fila, non ho mai beneficiato di incarichi politici o di altra natura retribuiti, né io né la mia famiglia. Non so quanti possano dire altrettanto.

Non saranno le calunnie dei due furbetti del quartierino a minare la mia serenità, anzi nelle mie preghiere ci sarà sempre un posto anche per loro affinché il Signore se ne prenda cura ed illumini il loro sentiero.