“Meno Rifiuti Più Benessere in 10 mosse”

Le 10 mosse per un uso efficiente delle risorse e per una società del riciclo. Il Movimento civico Rieti Virtuosa aderisce all’appello indirizzato alle Aziende e alla Distribuzione Organizzata.

“Meno Rifiuti Più Benessere in 10 mosse” ritorna, con la seconda edizione, per sollecitare il mondo della produzione e della distribuzione a compiere 10 azioni nel breve e medio termine per ridurre l’impatto ambientale di imballaggi, promuovere soluzioni adatte all’uso multiplo ma soprattutto ad innovare attraverso la progettazione di beni e i servizi in un’ottica di economia circolare.

L’iniziativa lanciata dall’Associazione Comuni Virtuosi, cui aderisce anche per il 2013 il Movimento civico Rieti Virtuosa, partecipa alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti partita il 16 novembre e che si concluderà il 24 novembre.

Per coinvolgere e informare anche i consumatori l’iniziativa focalizza gli imballaggi dei beni di largo consumo che, insieme agli articoli usa e getta, diventano quel genere di rifiuto con cui si deve fare i conti quotidianamente e li invita a firmare la petizione collegata all’appello.

La novità della seconda edizione consiste nella partenza di una comunicazione personalizzata alle maggiori aziende dei prodotti di largo consumo del settore alimentare, della cosmetica e detergenza, nonché le principali insegne della Distribuzione Organizzata, che continuerà con il 2014.

Ai responsabili delle Aziende, più o meno virtuose sotto l’aspetto ambientale, verrà chiesto di rendere noto il proprio impegno rispetto alle 10 mosse, sia per i progetti attuati che per quelli già pianificati.

Tuttavia, l’invito all’azione che Meno Rifiuti più Benessere racchiude nei confronti delle aziende, è di ben più ampia portata poiché l’impatto complessivo di un prodotto non è limitato al solo packaging

Le dieci mosse

La prima mossa chiede di ripensare e innovare i prodotti partendo da un diverso approccio nella fase di progettazione. Ovvero di utilizzare una metodologia di progettazione chiamata Design Sistemico che concepisce un prodotto come parte di un sistema con cui interagisce, e per tutto il suo ciclo di vita. I sistemi a cui ispirarsi sono quelli della natura dove il concetto di rifiuto non esiste perché ogni output di un processo diventa un input, o una risorsa, per nuove attività. Una sua applicazione eliminerebbe la necessità di dover intervenire successivamente per risolvere effetti collaterali negativi per uomo e ambiente.

Già dalla fase di progettazione di un bene o di un imballaggio la scelta di un materiale piuttosto che un altro inciderà su tutte le fasi a monte del processo: dall’estrazione delle materie prime, alla produzione di energia utilizzata per estrarle e lavorarle, ai trasporti, etc.

Questa scelta sarà allo stesso tempo determinante quando il prodotto dovrà essere smaltito. L’azienda che studia un nuovo prodotto non può quindi esimersi dal considerare come lo stesso potrà essere recuperato, riciclato o riutilizzato una volta che terminerà la sua funzione primaria.

Le mosse successive chiedono non solamente una prevenzione quantitativa degli imballaggi ma anche una prevenzione del loro impatto ambientale. E quindi la progettazione di imballaggi ridotti all’essenziale, totalmente riciclabili e privi di quelle componenti che ne impediscono un riciclaggio eco efficiente (etichette sleeve, additivi, opacizzanti e altri abbinamenti di materiali eterogenei difficilmente separabili).

E ancora l’utilizzo di materie prime seconde provenienti dal riciclo per realizzare nuovi imballaggi, l’applicazione di sistemi di etichettatura che comunichino il grado di riciclabilità degli stessi e l’introduzione di sistemi di vuoto a rendere per le bevande.

Infine una maggiore presenza nell’assortimento di prodotti ecologici adatti all’uso multiplo e possibilità di acquisto sfuso e alla spina nei punti vendita della Grande Distribuzione con diffusione capillare su tutto il territorio promossi da una comunicazione abbinata che ne comunichi il vantaggio ambientale.

Hanno sottoscritto il documento circa 300 enti locali e aderito associazioni nazionali come Greenaccord, Fare Verde, MDF- Movimento Decrescita Felice, Slow Food Italia, Cittadinanza Attiva, Altroconsumo e l’Associazione Borghi Autentici d’Italia.

Enti locali e associazioni nazionali e locali che vogliono sottoscrivere l’appello possono farlo inviando una mail ai riferimenti presenti sulla pagina dell’iniziativa dove si trovano anche le indicazioni utili alle Aziende che vogliono aderire.

Il Movimento Rieti Virtuosa invita anche i singoli cittadini a firmare la petizione di supporto e a diffonderla attraverso i propri contatti e social media.