Melilli: le parole del vescovo sono uno stimolo a fare di più

«Credo abbia immediatamente centrato una delle questioni che da decenni rappresenta il maggiore handicap, soprattutto per le zone interne della provincia. La carenza di un sistema infrastrutturale dignitoso, soprattutto nel collegamento con la Capitale, non poteva certo sfuggire ad un osservatore attento alle dinamiche sociali».

Così l’On Fabio Melilli commenta dalle colonne de «Il Messaggero» le parole del vescovo eletto di Rieti Domenico Pompili pubblicate ieri sulle pagine locali del quotidiano.

«Il vescovo – precisa il parlamentare – ha usato il termine “miope” riferendosi evidentemente e giustamente anche alla politica. Credo in sincerità, che si possa dire anche “debole”, nel senso di una comunità poco incidente rispetto alle decisioni dei governi nazionali. Per questo siamo tutti impegnati a recuperare un gap, anche se non ci aiuta la difficile congiuntura economica e la scarsità delle risorse pubbliche».

«Sua Eccellenza ci ha ricordato in maniera molto efficace ed intelligente che “dobbiamo riscoprire uno sguardo che allarga le prospettive, perché da soli non andiamo da nessuna parte”. È questa una grande verità che deve interrogare, far riflettere ognuno di noi ogni volta che lasciamo prevalere interessi particolari, senza avere quello sguardo alto e lungo, necessario, indispensabile per uscire dalla nostra quotidianità e decisivo per vincere la conservazione e le paure delle novità che questo tempo ci riserva. Si tratta – ha concluso Melilli – di due sollecitazioni chiare alla politica e non solo ad essa, che rappresentano un grandissimo stimolo per tutti a fare di più e meglio al servizio del bene comune».