Melilli: il Governo ha scelto di cancellare le province aggredendole nei bilanci

«La Provincia di Rieti ha approvato nei giorni scorsi il riequilibrio di bilancio ed è stata costretta, dalla manovra finanziaria del Governo, ad operare un ulteriore taglio alle spese correnti del 2012, di 1.900.000 euro. Un’impresa difficile che ci ha visto impegnati per giorni ad immaginare le soluzioni da attuare visto che esse incidono, a settembre, su un bilancio ormai quasi tutto impegnato. Il prossimo anno il taglio sarà pari a 3 milioni e 800 mila euro rendendo pressoché impossibile la redazione del bilancio. Faremo sicuramente tutti i risparmi che potremo ancora fare ma saremo costretti a mettere in discussione la possibilità di manutenere la rete stradale e  le scuole della Provincia. Perché i nostri concittadini abbiano consapevolezza di quello che sta accadendo è opportuno riportare l’elenco delle venti Province che  hanno subito maggiori tagli in relazione al numero di abitanti e quello delle ultime venti».

Lo afferma in una nota il presidente della Provincia Fabio Melilli allegando una tabella di riferimento.

Num. Provincia Residenti Taglio totale 2011-2012 Taglio
x abitante
1 Isernia 88694 6091518 68,68
2 Belluno 213474 11366232 53,24
3 Rieti 160467 8130307 50,67
4 Catanzaro 368597 17658878 47,91
5 Campobasso 231086 10717752 46,38
6 Crotone 174605 7879708 45,13
7 Vibo Valentia 166560 7234100 43,43
8 Matera 203726 8084839 39,68
9 Avellino 439137 17314143 39,43
10 Potenza 383791 14886531 38,79
11 Grosseto 228157 8423975 36,92
12 L’Aquila 309820 11157905 36,01
13 Reggio Calabria 566977 19510871 34,41
14 Benevento 287874 9215804 32,01
15 Vercelli 179562 5669278 31,57
16 Cosenza 734656 22820544 31,06
17 Oristano 166244 4986748 30
18 Enna 172485 5110102 29,63
19 Siena 272638 7839859 28,76
20 Pesaro e Urbino 366963 9801082 26,71

«Come si può agevolmente rilevare – prosegue Melilli – ad essere colpite sono soprattutto le piccole Province ed in particolare quelle delle zone interne del paese. Questo perché i governi hanno tagliato drasticamente i fondi di solidarietà, che venivano assegnati alle zone con minore possibilità di gettito fiscale. Si è distrutto così un principio  fondamentale che ha guidato tutte le riforme di stampo federalista degli ultimi anni. Ai Comuni ed alle Province fiscalmente più deboli, da sempre, viene assegnato un fondo di riequilibrio per garantire ai cittadini di poter usufruire dei servizi essenziali in modo uguale su tutto il territorio nazionale. Per comprendere meglio il meccanismo basti pensare che quasi 4 milioni di cittadini residenti nella provincia di Roma, versano tasse alla loro Provincia e la stessa provvede a riasfaltare e manutenere 1.500 km di strade, mentre la Provincia di Rieti deve provvedere alla manutenzione dei suoi 1.200 km di strade provinciali con le tasse di appena 160.000 abitanti. A conferma di ciò si può rilevare dalla graduatoria come le province più ricche siano paradossalmente quelle che hanno subito meno tagli».

Num. Provincia Residenti Taglio
totale 2011-2012
Taglio
x abitante
84 Prato 249775 2516519 10,08
85 Pistoia 293061 2901719 9,9
86 Bergamo 1098740 10664941 9,71
87 Como 594988 5733690 9,64
88 Sondrio 183169 1728905 9,44
89 Verona 920158 8522051 9,26
90 Venezia 863133 7926162 9,18
91 Lucca 393795 3577673 9,09
92 Firenze 998098 8621467 8,64
93 Modena 700913 6011453 8,58
94 Milano 3156694 26943567 8,54
95 Brescia 1256025 10536012 8,39
96 Ravenna 392458 3275132 8,35
97 Padova 934216 7532246 8,06
98 Varese 883285 7028691 7,96
99 Reggio Emilia 530343 4112876 7,76
100 Monza e della Brianza 849636 6280571 7,39
101 Bologna 991924 7165698 7,22
102 Torino 2302353 13158343 5,72
103 Roma 4194068 18804760 4,48

«In pratica – conclude il presidente della Provincia – si è scelto di cancellare le piccole Province ancor prima della riforma, aggredendole nei loro bilanci. E non sarà certo la loro fusione che risolverà il problema. Sarà una fusione “tra poveri” che non migliorerà certo la qualità dei servizi ai cittadini. Si rischierà invece di accentuare ancora di più la differenza tra le aree metropolitane e le aree interne del paese. Per questo credo si debba operare una correzione di tale tendenza ed il prossimo Governo dovrà rapidamente affrontare la questione se si vorrà evitare che ci siano nel nostro paese cittadini di serie A e cittadini di serie B».