Maxi-emendamento enti locali, Petrangeli: rabbia e delusione

È stata approvata dall’Aula del Senato con 163 sì e 111 no la fiducia chiesta dal Governo sul maxi-emendamento interamente sostitutivo del decreto legge sugli enti locali.

Ora il provvedimento, che deve essere convertito in legge entro il 18 agosto, passa all’esame della Camera.

Novità per i Comuni

Numerose le novità introdotte dalla commissione Bilancio del Senato e riprese nel testo del maxi-emendamento. Tra quelle che interessano i Comuni il presidente dell’Anci, Piero Fassino sottolinea «il fondo compensativo di 530 milioni per il passaggio da Imu a Tasi e per la parziale compensazione del minor gettito dei terreni agricoli e montani; la destinazione di 30 milioni ai Comuni minori maggiormente penalizzati dal riparto del taglio, la rinegoziazione dei mutui contratti con Cdp e l’uso dei risparmi per spesa corrente; la significativa riduzione delle sanzioni a carico dei Comuni e delle Città metropolitane, una ulteriore flessibilizzazione delle regole introdotte dal nuovo sistema di contabilità, il rifinanziamento per circa un miliardo del fondo di liquidità per i pagamenti pregressi, la deroga per l’assunzione di personale educativo e scolastico, una disciplina più estesa per la copertura assicurativa per rimborso spese legale per gli amministratori locali, l’eliminazione del vincolo di destinazione allo Stato del 10% del ricavo da alienazioni immobiliari, e molto altro».

Apprezzamento da parte del Presidente dell’Anci

A margine del voto in Senato, Fassino ritiene giusto «manifestare apprezzamento per il proficuo confronto con il Governo, ed in particolare ringraziare per la disponibilità il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri De Vincenti e il sottosegretario all’Economia Baretta, e riconoscere l’attenzione delle forze politiche per le questioni poste dall’Anci. Il passaggio in Senato ha consentito di inserire nel decreto legge ulteriori modifiche ed integrazioni richieste dall’Associazione».

«Ha premiato – sottolinea Fassino – la determinazione nel chiedere un provvedimento d’urgenza ad hoc che ha consentito di ottenere molte misure positive per far fronte alla complessa e difficile situazione dei Comuni e delle Città e per assicurare i servizi ai cittadini. Mantenere sempre aperto il dialogo, perseguendo con tenacia l’interesse del sistema dei Comuni in un’ottica di salvaguardia degli interessi generali del Paese e delle comunità, è la strada maestra. Questo è un passo in avanti importante a cui dovranno – ed è il nostro auspicio – seguirne altri, a partire dal confronto che si avvierà per la stesura della Legge di Stabilità per il 2016 che deve imprimere una vera svolta nel rapporto finanziario fra Stato e Comuni».

«In un quadro positivo – ha concluso Fassino – rimangono aperte questioni che andranno affrontate con la prossima Legge di Stabilità, che dovrà essere l’occasione per il superamento del Patto di Stabilità, per l’adozione della Local tax e per il riconoscimento ai Comuni di una reale autonomia finanziaria, fiscale e ordinamentale».

Bigliocchi: il maxiemendamento evidenzia l’assoluta indifferenza verso le problematiche dei Comuni in predissesto

Secondo l’assessore al Bilancio del Comune di Rieti, Paolo Bigliocchi, il maxiemendamento al decreto Enti Locali da parte del Senato «così come proposto dal governo, evidenzia l’assoluta indifferenza verso le problematiche dei Comuni e in particolare di quelli in predissesto ed in dissesto. Logiche burocratiche, peraltro contestate in sede europea, condannano di fatto gli Enti ad una rigidità amministrativa che vede principalmente i cittadini vittime di un sistema malato».

«Il governo – ha aggiunto Bigliocchi – ha ignorato anche gli emendamenti presentati dall’Anci che, se non risolutivi, potevano essere di grande aiuto. Evidentemente però il potere contrattuale dell’associazione è molto limitato o perlomeno circoscritto ai problemi evidenti delle città metropolitane».

«Gli Enti in predissesto con piano di rientro approvato, come nel caso del Comune di Rieti – sottolinea l’assessore – sono da considerare enti virtuosi che si stanno facendo carico di una complessa azione di risanamento dei conti pubblici cercando di assicurare ai cittadini quei servizi per cui subiscono una pressione fiscale evidente. Tutto questo è stato ignorato dal governo e dal Senato, forse troppo presi dai tagli alla sanità, creando evidenti difficoltà ai Comuni».

Per l’assessore «Vale la pena ricordare che i piani di rientro sono stati elaborati in epoca diversa e che dopo di questo è stata applicata la legge 118 e si sono verificati ulteriori tagli ai trasferimenti statali. In pratica sono state cambiate le regole del gioco in modo unilaterale alterando lo stato delle cose. Concedendo la possibilità di rivedere i piani di rientro solo ai cosiddetti “enti sperimentatori” si è consumata una evidente sperequazione a danno degli “altri” di cui è dubbia la costituzionalità».

«Non possiamo tacere e subire in silenzio. Gli Enti in predissesto debbono trovare un punto di incontro per una sorta di class action verso il governo e far valere le proprie ragioni» conclude Bigliocchi.

Petrangeli: il governo dimostra totale disinteresse verso le comunità locali e i territori

Sulla stessa linea dell’assessore, il sindaco di Rieti, Simone Petrangeli: «Alla lettura del testo del decreto sugli Enti Locali convertito in legge, per ora solo al Senato, un misto di rabbia e delusione ha colto i sindaci dei numerosi Comuni in predissesto che stanno tentando di salvare le proprie comunità dal default. Evidentemente non esistiamo e il governo sceglie di decretare quella che rischia di essere una morte annunciata».

«Non aver voluto approvare emendamenti presentati dall’Anci, che non hanno nessuna incidenza sugli equilibri finanziari e contabili della finanza pubblica, è il segno del totale disinteresse del governo verso le comunità locali e i territori» dichiara il sindaco, che aggiunge : «I Comuni in generale, e quelli in predissesto in particolare, non riusciranno a reggere lo shock di politiche governative che li obbligano a scelte insostenibili. Noi che abbiamo deciso di salvare i nostri Comuni siamo danneggiati da uno Stato centrale che cambia le carte in tavola dopo aver concordato con noi piani di rientro e risanamento. Oramai appare un dato acquisito: il Governo ha dichiarato guerra alle autonomie locali commissariando di fatto i Comuni».

«Il nostro impegno quotidiano per salvare la città prosegue senza sosta, ma i cittadini sappiano chi sono i responsabili di una situazione che rischia di costringere i comuni a tagliare servizi ed attività necessarie alla coesione sociale. Dopo le province hanno deciso di chiudere anche i comuni? Con questo spirito – conclude Petrangeli – siamo pronti a riunire tutti i comuni in predissesto, con i quali condividere qualsiasi forma di protesta e sollecitazione nei confronti del governo e del parlamento».