Marroni: il Centrodrestra ha inferto profonde ferite al tessuto urbanistico

Gian Piero Marroni

«Noto con piacere che la pausa di riflessione dalla politica dell’ex Assessore all’Urbanistica Felice Costini è già finita, visto l’attacco lanciato contro il sottoscritto e il Sindaco e più in generale contro l’Amministrazione comunale per la modifica dello schema di convenzione sulla 167 approvato nel corso dell’ultimo Consiglio».

Esordisce così il Presidente del Consiglio del Comune di Rieti Gian Piero Marroni in una nota attraverso cui vorrebbe «ricordare a Costini che la delibera in questione prova a sanare soltanto la parte delle aree già assegnate e finanziate dalla vecchia Giunta Emili, cercando di completare l’iter, considerato che sono state consegnate abitazioni della 167 senza le opere di urbanizzazione primaria lasciando i cittadini senza strade, marciapiedi e illuminazione. Abbiamo quindi aumentato la rateizzazione del pagamento, portando le rate da 3 a 5, e chiedendo maggiori garanzie fideiussorie alle imprese».

«Su un fatto – prosegue  il Presidente del Consiglio Comunale – vorrei tranquillizzare l’ex Assessore Costini: non ho cambiato idea rispetto al passato. Rimango fortemente contrariato rispetto alle politiche urbanistiche del centrodestra, che in questi anni, dietro il finto rilancio dell’edilizia, hanno inferto profonde ferite al tessuto urbanistico della città e consumato territorio a dismisura per costruire case e quartieri senza nessun criterio».

«Sui piani integrati – dice Marroni – Costini conosce perfettamente quale è la mia posizione: quei piani rappresentano la somma di tanti interessi che fanno finta di destinare chissà che cosa alla collettività, ma propongono solo una profonda speculazione edilizia, una spoliazione irreversibile del territorio, edulcorata con qualche spruzzatina ambientale e di ricucitura urbana, al di fuori, quindi, da qualsiasi strumento di programmazione a iniziare dal Piano regolatore».

«Infine lo stesso ex Assessore afferma: “a Rieti non è cambiato colore politico, si è semplicemente sostituito un gruppo di potere con un altro”. Affermazioni gratuite e genericamente qualunquiste, non mi sembra che il centrosinistra che governa da pochi mesi si sia già trasformato in un gruppo di potere. Sarebbe interessante sapere perché  – conclude  il Presidente del Consiglio Comunale – Costini, se aveva questo giudizio della sua coalizione, cioè che fosse un gruppo di potere, è rimasto per dieci anni a fare l’assessore, dimettendosi solo qualche mese prima delle elezioni e cercando, comunque, di diventare il leader del centrodestra nella competizione delle primarie perse con Perelli».