Age, Servizi Sociali: grave operazione clientelare al Rigliani di Greccio

Comune di Rieti

L’Age di Rieti, Associazione Italiana Genitori, denuncia che «dopo 10 anni di preziosa attività sociale con l’handicap il Centro socio – riabilitativo “S. Rigliani”, che serviva i Comuni del circondario di Greccio e dell’intero Distretto, per meri cavilli burocratici è stato improvvisamente chiuso, in totale assenza di gravi motivi economici, gestionali, professionali o di utenza, ma soltanto per una operazione di ipotetica razionalizzazione del sistema dei servizi dell’intero Distretto, che in questo momento avrebbero ben altre priorità ed emergenze».

È quanto si legge in una nota dell’associazione, firmata dalla presidente Stefania Saccone, che spiega: «Il bilancio a suo tempo in capo al Comune di Greccio del Centro Rigliani è stato meso sotto i capitoli di spesa del Comune di Rieti, in quanto capofila del Distretto. Rieti ha poi indetto una gara sotto le feste di Natale, nel periodo tra il 21 ed il 27 dicembre 2012, sei giorni che notoriamente vedono 4 giorni festivi, gara a cui ha partecipato una sola Impresa, già oggetto di interpellanza in Comune per supposte irregolarità di affidamenti, gara alla quale sono stati invitati anche artigiani, commercianti e ditte individuali senza particolari qualifiche per il delicato impegno sociale. Tale gara, soprattutto, non ha tenuto minimamente in considerazione il mantenimento dei posti di lavoro del personale altamente qualificato, di un’equipe specializzata, nonché dell’importantissimo elemento costituito dalla continuità della relazione operatore/utente e le loro famiglie».

«Considerato quindi che l’interesse delle famiglie ad un ordinato svolgimento di queste attività non pare sia in alcun modo una priorità dell’Assessorato dei Servizi Sociali del Comune di Rieti − prosegue Saccone − il fatto evidenzia un gravissimo problema di mancanza di sensibilità sociale. Resta assolutamente inconcepibile il modo in cui una Amministrazione locale di Sinistra possa pensare di ignorare in ogni modo tutti i più elementari diritti del lavoro perché, seppure in questi anni di bilanci difficili le forze sociali ed il Sindacato abbiano tollerato la precarizzazione estrema del lavoro nei servizi comunali, incluse le formule di elusione del rapporto di dipendenza utilizzando le scatole cinese delle cooperative e delle Società esterne, non è certamente ammissibile che, sul piano sostanziale, si voglia davvero pensare che si possano lasciare in mezzo ad una strada i lavoratori impiegati per 10 anni nei servizi di competenza dei Comuni, dove quindi è assai chiaro quale sia il vero rapporto di dipendenza».

«Tale licenziamento, in tronco ed improvviso − dice la presidente di AGE Rieti − è avvenuto senza preavviso alcuno ai dipendenti del Centro in questione, mentre in Comune l’assessorato si fa ratificare l’assunzione di 20 nuovi operatori presso lo stesso Ente unico pertecipante e vincitore unico dell’appalto. La vergogna e lo scandalo di questa operazione che, ripetiamo, riguarda un Comune di Sinistra, è quindi la duplice questione di non avere in nessun conto rispettato i diritti minimi dei lavoratori, che in questo caso attiene al rapporto sostanziale di dipendenza, in una operazione che si presenta in tutta la sua dimensione clientelare ed in piena campagna elettorale».

«Per dovere di cronaca − conclude Stefania Saccone − si fa presente che molto tardivamente il Sindaco Petrangeli si è interessato al destino di questi lavoratori che, perdendo il posto, mettono le loro famiglie sul lastrico, dopo un onorato servizio nell’unica struttura esistente sul territorio, perfettamente funzionante e per nulla sofferente, tanto da essere già premiatata con un intervento di sostegno dell’assessorato alle Politiche Sociali della Regione Lazio. Invece, l’interessamento del Sindaco non ha prodotto nulla e la Ditta aggiudicataria – a cui il Bando avrebbe dovuto imporre il mantenimento dei posti di lavoro – si è rifiutata di riassumere il personale».