A Lugnano un pomeriggio di musica e spiritualità per la festa dell’Immacolata

Un pomeriggio diverso, fatto di raccolta spiritualità in un luogo sacro e appartato alle pendici del Terminillo: Lugnano. Qui in questa chiesetta della Madonna del fiore, come in pochi altri santuari del territorio, sarà stato anche per la presenza della “eponima” Madonnina d’avorio col bambino, si coglieva l’importanza della liturgia del giorno.

Pio IX al temine del Concilio Vaticano I proclama il dogma dell’Immacolata, dogma che la coscienza pervasa dalla Grazia divina dei Christi-fideles da sempre aveva celebrato nei propri cuori, e per farlo è costretto a dichiarare la propria infallibilità di Papa ex cathedra Petri in materia di Fede e di Morale, per superare i dissensi di alcune frange dei dotti teologi. Eppure Maria di Nazareth in persona aveva affidato questo fondamentale aspetto della Sua natura alla ingenua e profondissima spiritualità di Bernadette Soubirous a Lourdes nel 1858.

In questo luogo della montagna reatina quella stessa intensa spontanea spiritualità era percepibile e percepita. La festa dell’Immacolata, punto centrale della cristianità, come dalle parole del Celebrante e il contrappunto della Corale “Le Voci” del Maestro Alessandro Nisio a impreziosire il momento liturgico, a fare in quello ciò che Sant’Agostino raccomandava agire: “chi canta prega due volte”.

Infine, a Messa terminata, la magistrale esecuzione della Corale. Dalla Ave di Arcadelt all’Agnus Dei di Bizet, fino all’Es ist ein Ros’entspungen di Praetorius, canto tipico di apertura di Avvento nella Mitteleurope ecumenica: Protestante e Cattolica, fino ai classici canti di Natale, come lo Stille Nacht, l’Adeste Fideles e il tradizionale inno di Alfonso Maria de’Liguori “tu scendi dalle stelle”.

Su richiesta dei fedeli, ammirati dal concerto, per bis l’Ave Maria di Biebel, di una trascendente difficoltà nelle intonazioni… e don Zdenek al termine a proclamare l’analogia con il miracolo delle nozze di Cana: il vino migliore servito alla fine.