Lettera aperta al nuovo sindaco di Rieti

Egregio signor Sindaco,

scrivo questa lettera appena le televisioni locali hanno dato la notizia della Sua elezione a Sindaco di Rieti con una percentuale molto alta. Con un po’ di presunzione mi permetto, unitamente all’augurio di un buon lavoro, di presentare alcune delle gravi situazioni che aspettano di essere affrontate e risolte, non per spegnere l’esultanza della vittoria, ma perché da cittadino non residente e quindi non elettore, che si occupa per quanto può di stampa e comunicazione, mi sento di poter dire una parola disinteressata e sincera.

«Frontiera» si rivolge a tutti, soprattutto ai cattolici. Ce ne sono di destra e di sinistra, quindi la Sua vittoria è anche la vittoria di molti lettori e abbonati di «Frontiera», anche se una parte di loro – quelli di destra – potrà sentirsi sconfitta. Ma il nostro settimanale supera i confini della città di Rieti e anche della Provincia e in qualche modo vuole restare un po’ al di là degli schieramenti, senza salire sul carro del vincitore, come sarebbe comodo e facile fare.

Che una città, tradizionalmente di destra, elegga non tanto e non solo un candidato dello schieramento opposto, ma addirittura un giovane formatosi nell’area più “periferica” della sinistra è un fatto nuovo e unico. Gli elettori hanno scelto, più ancora, una persona giovane per la speranza di un cambiamento radicale della politica locale, attorcigliata in un sistema di piaceri e di favori, di do ut des che hanno impoverito, umiliato e offeso tante idee, tante forze, tante persone.

Non tocco la questione del bilancio, che Lei saprà risolvere nel modo più opportuno e che nell’immediato è il problema più grave del Comune di Rieti e soprattutto non voglio insegnare a chi dovrà essere il “buon padre di famiglia” come si fanno quadrare i conti.

Rieti è una città molto abile a sfornare persone che sanno riciclarsi e che vogliono far credere al “sovrano regnante” che sono dalla sua parte: si guardi da costoro, fossero politici, dirigenti, funzionari e cittadini, mentre apprezzi l’avversario che si palesa e che è leale.

Sono certo che Lei riuscirà a risolvere il problema del bilancio, ma certamente sarà più difficile districarsi in un mondo, quello del Municipio, che almeno negli ultimi dieci anni è stato riempito di lavoratori a tempo indeterminato e determinato inclinati a destra.

Alcuni di questi, soprattutto dirigenti, oltre che politici della passata Giunta, hanno maltrattato le leggi e il buon senso, hanno gestito la res publica come res propria, hanno usato la discrezionalità come arbitrio e hanno impedito un effettivo sviluppo della città, calpestando i capaci e favorendo i mediocri.

Mentre scrivo il sindacalista Ricci auspica che Lei tra i suoi primi atti stabilizzi i lavoratori precari del Comune: sembra assurdo e non credo alle mie orecchie. Con un Comune con 67 milioni di euro di debito, come si fa ad auspicare una cosa del genere! Si dovrà guardare da parecchi cattivi consiglieri.

Dopo i primi tempi di governo è umano che la “libidine del potere” abbia la meglio: se può, ne faccia a meno, senza vendette e ritorsioni e senza la manìa di avere sempre ragione.

Valorizzi l’avversario, come ebbe a dirmi nell’intervista per la web tv di «Frontiera», e conserverà, accrescendolo pure, il Suo prestigio e il Suo potere.

Con l’augurio di buon lavoro, un saluto da

Massimo Casciani

2 thoughts on “Lettera aperta al nuovo sindaco di Rieti”

  1. Paola Cuzzocrea

    Complimenti Massimo. La tua lettera aperta vale più di mille consigli di persone pronte a saltare servilmente e opportunisticamente sul carro del vincitore. L’auspicio è che prevalga in Simone Petrangeli, da subito, la lucidità e la capacità di decisione del buon amministratore.

  2. CLAUDIO MEI

    GRANDE LETTERA, SPERO CHE SIMONE NE PRENDA VISIONE E PORTI A TERMINE IL SUO PROGRAMMA SENZA GUARDARE IN FACCIA A NESSUNO.
    FORZA SIMONE SIAMO TUTTI CON TE.(DALLA EX COMIFAR DI RIETI)

Comments are closed.